I Ladri di Mescal esordiscono discograficamente nel 2011 con un album (autoprodotto) dal titolo emblematico: Caso o Necessità. Non è un "caso", infatti, che in una band di qualità vi sia una cantante come Marcella Bellini, voce potente e profonda, vicina per timbro ed estensione al soul d'annata e due chitarre, Marco Mancini e Francesco Giacalone perfettamente in sintonia con il genere pop/rock. E' invece una "necessità", oggi, scrivere dei brani orecchiabili con una linea melodica così spiccata? Bene, in un Paese come l'Italia, in cui, cercando nell'indie si scopre sempre più qualità, non si è così fortunati, pescando un buon prodotto pop. 

I Ladri di Mescal, sembrano tagliati, infatti, per assemblare buone melodie e spunti strumentali rock, come si evince dal brano "Nonostante la realtà" con una bella introduzione, creata con un intreccio di basso (Riccardo Fortuna) e tastiera che ben lancia un ritornello di facile ascolto. Stesse atmosfere pop per brani come "Non resta niente" e "Inutili ragioni", in cui la band si pone musicalmente a cavallo tra la musica leggera italiana e il rock anni 90 d'oltreoceano. 

Fra i momenti migliori dell'album ricordiamo, inoltre, la "simpatica" "Gaia", scandita da un "rullante" deciso (Giorgio D'Orazio), che lascia incollate le orecchie allo stereo, anche se si allontana dal sound complessivo del cd. Per la sua semplicità e per il calore che solo una canzone dal sound più sudamericano riesce ad avere, convince anche dopo alcuni (ripetuti) ascolti.   

Non vi sono altri momenti così trascinanti in Caso o Necessità, ma ballate e ritmi che strizzano l'occhio ai nuovi suoni dell'indie made in USA, come "Inevitabilmente Bianca" e "Nuova dimensione", che, in ogni caso, potrebbero rivelarsi interessanti per l'eleganza degli arrangiamenti. 

In chiusura, atmosfere un pò "retro" in "Il tuo respiro" e "Blues dell'anima", composizioni più semplici, più acerbe e "tipiche" per una band che è solo all'esordio. Con certezza, si può dunque dire che le qualità per un prossimo album, più maturo, sembrano esserci. Crediamoci!

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