Nella altalenante carriera degli L.A. Guns (fatta al momento di dieci album) questo loro terzo album è il tipico lavoro di una formazione in crisi.
Ed ha la particolarità, nel caso del sottoscritto, di avere nelle track di numero positivo (esempio la 2, la 4 e così via) le sue canzoni peggiori e sicuramente da scartare.
“Wild Obsession”, “Some Lie For Love” o “Here It Comes” sono pezzi scontati, poco ispirati, veramente deboli. Viene da chiedersi: dov’è la furia “cittadina” che infiammava tutte, e dico tutte, le tracce dell’esordio omonimo?
Per intravedere una eco dei tempi passati bisogna attendere la settima “Dirty Luv”, dove Tracii Guns e soci recuperano un po' di verve attraverso un uso di riff serrati e di versi con tonalità cupe.
Comunque lo street rock incendiario sembra essere solo un lontano ricordo, a vantaggio di ballate convincenti come “Crystal Eyes”, unica perla dell’album, ma anche di forzature come l’altro singolo “It’s Over Now”.
A distanza di anni “Hollywood Vampires” risulta essere l’ultimo lavoro “continuo” degli L.A. Guns, infatti dopo la sua uscita sono iniziate le controversie interne, le separazioni, i ricongiungimenti momentanei, in parole povere l’oblio di una vera street rock band che ha vissuto una breve ma intensa primavera alla fine degli anni 80, e che ha dato tutto (o quasi) nei primi due album (l’omonimo appunto e “Cooked And Loaded” da avere).
Carico i commenti... con calma