Edito nel 1998 da "Il Manifesto", "Tempo di vento" è il debutto solistico di Lalli, che, chiusa l'esperienza con i Franti, dopo vari progetti (Environs, Orsi Lucille, Howth Castle e Ishi), decide di dar forma di canzone a diversi suoi scritti, pensieri e ricordi…

Con Lalli alla voce, per quel che riguarda il versante musicale c'è il polistrumentista Mario Congiu, ospiti del calibro di Egle Sommacal (chitarrista dei Massimo Volume) di Tommaso Cerasuolo e di Elena Diana ( rispettivamente voce e violoncello dei Perturbazione).

Lalli è un'autrice di grande talento, raffinata, di grande impatto, espressiva e coinvolgente, dotata di una voce profonda ed emozionante, dolce e nostalgica, rabbiosa e piena di dolore, ma anche di speranza. Quest'album è bellissimo, ti fa rabbrividire ed assoporare respiri, ricordi ed immagini, omaggiando anche Leonard Cohen, con la cover di "Famous Blue Raincoat", tradotta in italiano e suonata con il pianoforte e il sax dell'altro ex Franti, Stefano Giaccone.

Lalli racconta di ricordi paterni e partigiani, di madri e desaparecidos, dello sgombero del "Virus" (centro sociale), di arcobaleni smarriti e carri armati, di un vestito bianco e di foglie che cadono, di una neve calda di una Mostar dopo la guerra… : il tutto tra rock e jazz, cantautorato ed atmosfere soffuse.

"Seguivo i volteggi della sabbia / che il vento sollevava dal ciglio del fiume" … "La mia voce da vecchia, bambina, rilasciava la sua litania" … "Il fiato del vento ti arriverà" . . "Un lento cadere / un lento ballare / ascolta i tuoi piedi / troveranno parole da spalancare" … "Pelle di lucertola turca" … "Cosa faremo quando l'estate sarà finita / e non ci saranno più letti, nè sonagli" ["Fuochi II (Occhi lucidi nella notte)"].

Premiato come miglior album rock dell'anno, altrettanto prezioso è il successivo "All'improvviso nella mia stanza" del 2003.

Carico i commenti...  con calma