Un grand disco per una band non molto conosciuta. Riff mastodontici senza nessuna apertura melodica di stampo svedese e ripeto nessuna.
Il cantante Randy Blythe sputa una voce demoniaca su ogni pezzo. Le chitarre si susseguono con assoli e stacchi al fulmicotone mentre basso e batteria creano una base ritmica granitica e mai scontata. C'è un'influenza netta nel gruppo che però non intacca assolutamente il valore di questo lavoro:gli Slayer... provate a sentire "Hourglass" e "Now you've got something to die for".

Ci sono perle che fanno di questo disco un capolavoro del metal estremo (esagero??): "Ashes of the Wake" cavalcata folle di 6 minuti ad una velocità sovraumana, "Omertà" metalcore portato ai limiti...
Tutto ti esplode in faccia già dalla prima traccia "Laid to Rest" (il video è facilmente scaricabile!!), "The Faded Line" è un piccolo gioiello e... cristo come vedete non riesco a sceglierne una!!
Ecco un gruppo che nonostante sia passato ad un etichetta di "peso" la Epic ha mantenuto vivo e vegeto il suono degli inizi anzi l'ha persino raffinato!
Non so che dire, ascoltateli ascoltateli ascoltateli... io aspetto che vengano in Italia al più presto (fatemi sapere eh!). Penso che quel giorno un po' di sano pogo non me lo toglierà nessuno!

Piccole chicche del gruppo: questo è il loro terzo album dopo "New American Gospel" e "As The Palace Burn" e all'inizio della loro carriera hanno inciso un ep a nome (sentite sentite!) "Burn the priest".

... "if there was a single day i could live, a single breath i could take, i'd trade all the others way" ...
Cattivi, rabbiosi e velocissimi!

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