Una notturna metropoli avvolta da un velo di nebbia,  una leggerissima pioggia, luci al neon riflesse sull'umido asfalto, poche sfuggenti sagome, i silenzi , i versi della città.

I notturni fantasmi evocati dai fotogrammi di David Lynch.

Il mondo sospeso nell'oscurità evocato dai Bark Psychosis di "Hex", dai Crescent di " By The Roads And The Fields", non lontano dai Talk Talk.

Notte e luci al neon. Copertina nera e scritte bianche.

2012. LAND "Night Within". Due produttori inglesi, l'Islanda, David Sylvian, Daniel O'Sullivan, Alexander Tucker, basso, batteria elettronica, fiati,  pianoforte, chitarre distorte. Il gioco è fatto.

La voce di David Sylvian illumina e introduce il mondo dei LAND. Un mondo che respira nella notte, dilatato, rallentato come se fosse impantanato nell'oscurità. Un mondo dove il rock, le lenta elettricità delle chitarre dialogano con il jazz, con l'ambient, con lo shoegaze.

Se volete chiamatelo Post Rock. 

 

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