Nuova uscita in casa Black Widow: questa volta si tratta degli inglesi Landskap, un gruppo ascrivibile al doom e allo psych, filoni caratteristici dell’etichetta genovese. I Landskap hanno già alle spalle un buon album molto tirato. Ora esce questo nuovo II in cui si celebra una sorta di matrimonio alchimistico fra i Doors e i Black Sabbath: durante l’ascolto del cd aleggia prepotente lo spirito di Jim Morrison grazie alla voce carismatica del cantante Jake Harding. Fin dalla traccia iniziale, la lunga “Leave It All Behind” di quasi 11 minuti, siamo immersi in un’atmosfera sulfurea e psichedelica dove le tastiere di Kostas Panagioutus sono grandi protagoniste: il finale è invece caratterizzato dalle sonorità dure e graffianti delle chitarre. La successiva “South Of No North” inizia con atmosfere pacate e quasi jazzate che possono far ricordare “Riders On The Storm” dei Doors: la voce è sempre possente e “morrisoniana” mentre l’organo e le chitarre sono accompagnate da una sezione ritmica precisa e essenziale. “Though The Ash” ha invce un bel riff coinvolgente ed essenziale mentre “Landskape Theme” è nervosa e sorretta da una chitarra in puro stile Tony Iommi. Con “Tomorrow’s Ghost” ci immergiamo ancora verso lidi jazzati e molto prossimi agli ultimi Doors. La conclusiva “Lady Sundae” ci fa fare un viaggo a ritroso nel tempo verso la fine dei ’60 in cui imperava la psichedelia: la chitarra è acida al punto giusto e disegna paesaggi evanescenti accompagnata dalla note discrete delle tastiere: sembra quasi di ascoltare i Grateful Dead: si tratta di una grande cavalcata che prosegue con le chitarre distorte in grande evidenza. Questi Landskap sono a mio avviso un’ottima band e una piacevole sorpresa. Onore alla Black Widow che conferma d iavere un grande fiuto in materia.
Carico i commenti... con calma