Bisogna ammetterlo: udire la nostra lingua abbinata al post-hardcore o allo screamo rende tutto più bello tutto più poetico tutto più completo, a maggior ragione se poi si possono pure percepire le parole.

I Lantern sono un giovane quartetto di Rimini e “Diavoleria” segue l'ep “Noicomete” inserendosi nel solco di produzioni italiche quali i Raein, e guardando oltreoceano in direzione Touché Amoré nel modo in cui sanno giocare intelligentemente con le melodie sebbene con un mood che rimane costantemente melodrammatico a differenza della rivalsa o della speranza che traspare da un disco come “Is Survived By”.

20 minuti di musica circa, solo otto capitoli (intramezzati da citazioni del film di Woody Allen dell' '89 “Crimini e Misfatti” che donano un'aria bizzarra al tutto e che forse potevano essere accantonati per evitare pause), eppure concettualmente c'è tanto materiale dentro quanto vale per due dischi. Frammenti sonori di vetro, bombe inesplose, ma con intelligenza in modo da evitare un monolite, in cui le singole tracce non si distinguono le une dalle altre.

L'opener “Inferno a rotta di collo” si fa notare per il testo ( “Annunciando il nostro oblio abbiamo progettato la nostra solitudine. Come astro-ingegneri edifichiamo mondi e varchi siderali. Non ricordo le facce, confondo le storie di serate passate a dimenticare di fingere di volere ogni cosa diversa da te”) e rientra anche nel novero delle migliori cose mostrandoci un gruppo che pesta giù duro con gli strumenti, senza tuttavia rinunciare ad una fugace divagazione melodica vocale e strumentale che funge da preambolo all'esplosione, così come avviene pure in “Blek macigno” e in generale in tutto il disco in cui non mancano gli stravolgimenti e i cambi di scenario all'interno dei singoli episodi.

Si passa dai toni più esasperati de “Il segreto delle ragazze” o “Siberia” alla particolare “L'invincibile S50” (il cui titolo fa riferimento ad una vecchia macchina di lavorazione del legno, senza dimenticare la passione per le citazioni cinematografiche) una sorta di Massimo Volume apocalittici e decadenti ma estremizzati. Senza dimenticare "Antonio": un efficace spot di sessanta secondi in cui non viene venduto fumo,  ma rabbia e sincere emozioni.

Una produzione a tre Fallo Dischi, V4V e Flyind Kids Records per un disco che potete ascoltare liberamente senza impegni grazie al solito fidato Bandcamp.

Di sicuro l'oblio di cui cantano non riguarda loro, astro-ingegneri giovani e bravi di cui ci ricorderemo sicuramente le facce e le loro ottime progettazioni architettoniche come “Diavoleria”.

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