Premetto una cosa: questa non è una recensione. Questa è una denuncia. La denuncia di un sistema. So già che con questa recensione rovinerò una reputazione (già, cos'è poi la reputazione... è tutto da vedere), so già che molti mi indicheranno come presuntuoso, sbruffone, ma non importa. Voglio scrivere lo stesso perchè sono incazzato.

Voi tutti sapete che sono un grande appassionato di musica, ma voi tutti non sapete che sono anche un dj. Ecco, il punto è questo. Io sono un dj sulla carta. Premetto che sono il resident-dj in una discoteca al Sabato, mi occupo della prima parte della serata, il cosiddetto pre-serata. Premetto anche che faccio questo lavoro da non molto tempo, invogliato da un mio amico, dj da oltre 15 anni, che un giorno ebbe la malaugurata idea di dirmi: "Ma visto che sei così fissato per la musica, perchè non sfrutti questa tua passione, facendola conoscere anche agli altri? In più guadagneresti anche dei soldi. Perchè non fai il dj?" La cosa è partita così, e poi debbo dire che mi è piaciuta molto. Come diceva Hegel, ascoltare musica è contare senza accorgersene, e non c'è nessuno che conti meglio di un dj da questo punto di vista. Insomma mi sono appassionato, ho preso a cuore la cosa, e devo dire che anche il mio amico è rimasto sorpreso dalla mia capacità di apprendimento. Ma non vedo nulla di strano. E' sempre così quando si è animati dalla PASSIONE. Ripeto, PASSIONE. Illuso da quest'ideale ottocentesco ho cominciato a propormi in vari locali della città dove abito, la ridente Lecce. Io pensavo, perchè sono un illuso, che contasse proporre le proprie sonorità, il proprio approccio, invece no. Bisogna conoscere la gente giusta, bisogna trovare qualcuno che ti sponsorizzi (o meglio, che ti imponga), insomma un giro vergognoso di raccomandazioni. Sono rimasto poi, essendo un novizio, letteralmente esterrefatto dalla mancanza di professionalità di questi tipi che vanno in giro a fare serate. Cd masterizzati e cultura musicale praticamente a zero. "SERATA 70-80 DIVERTENTISMO", Raffaella Carrà, Gig Robot d'acciaio, e chi più ne ha più ne metta. La cosa bella è che ti guardano pure con spocchia, fanno questo lavoro per soldi, donne, per farsi vedere, ma cos'è la MUSICA non lo sanno neppure. Così io resto emarginato, non ho praticamente interlocutori, si si, chiamatemi pure sfigato, non mi importa. Io continuerò ad essere così. Perchè potrò sempre camminare a testa alta. Vai dal proprietario di un locale e non puoi parlare, non si interessa minimamente dei tuoi discorsi "sulla musica", no niente, perchè non sa niente, perchè vive in un ambiente da niente. Ma io mi domando: ma il lavoro del dj non si basa sulla musica??? Oppure sono io ad essere pazzo? Mah...

Ho capito che invece questo giro è come "cose di cosa nostra", sono tutti lì pronti a sgomitare, hanno tutti il loro affari e sono tutti sospettosi, diffidenti. E' vero, è così quando ci sono soldi di mezzo, ma tutto ha un limite, c'è sempre un'etica. Ma questo è un discorso che porterebbe molto lontano... quindi sarà meglio lasciar stare. Spero non riescano a fare la cosa più brutta che si possa fare ad un ragazzo: togliergli le illusioni, i progetti, in una parola sola farlo scoglionare. Una visione cinica, distaccata, si può avere a 50 anni ma non a quest'età, perchè se da un lato quest'ottica aiuta dall'altro uccide. Perchè quando subentra la famosa frase "Ma chi me lo fa fare?" è la fine...

Ebbene amici miei questo è il male della nostra società, ed in particolar modo del sud. Demotivare. Spegnere. So che sono parole pesanti ma io la penso così, non posso farci niente. E non ci lamentiamo poi se i migliori vanno via, costretti ad emigrare: è semplice, qui non hanno interlocutori. Perchè sino a quando ci sarà questa situazione "clientelare" il mezzogiorno non crescerà mai. So che molti saranno delusi dal leggere queste righe, magari in home-page hanno pensato: "E' tornato egebamyasi, vediamo un pò cosa ci propone". Stavolta Ege vi propone questo, perchè non è in grado al momento si sedersi lucidamente su una scrivania ed ascoltare musica per poi scriverla a parole, cercando di far capire di cosa si tratta. Perchè è questo che dovrebbe rendere una recensione, vero? Bene, io in questo momento non posso farla, perchè non sarebbe giusto nei vostri confronti. Avete visto in che brutto italiano è scritta sta pappardella? Perchè sono poco calmo, ma sicuramente lucido. Ho sempre pensato che una cosa si debba fare bene, mettendoci impegno e serietà. E' semplice, se uno non è in grado di farla, basta tirarsi indietro. Che male c'è?

Il disco che vedete lassù è una raccolta dei migliori remix del mitico Larry Levan. Qualcosa ci dovevo pur mettere no? Penso di aver scelto bene, per gli amanti della buona dance è un doppio cd imperdibile. Semplicemente splendido. Forse più in là, se recupererò una manciata di motivazioni ve ne renderò conto doverosamente. Il vostro Ege vi vuole bene.

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