Osceno, blasfemo, abominevole, ripugnante.
Come si riesce bene a rovinare le canzoni della musica italiana! 'Io canto' si chiama il cd, ma data l'interprete, farebbe meglio a chiamarsi "Io Urlo", visto che quando la Pausini prende una nota alta sembra che le stiano facendo la ceretta. Tutto ciò che cercate di commerciale e scontato, qui lo troverete, in grande quantità.
Si parte con "Io Canto": brano di Cocciante molto ben fatto, ma come già detto, il nome sarenne da cambiare ("Io Urlo"). Seguono "Due" e "Scrivimi", rispettivamente di Raf e Buonocore. Ben fatte, ma messe in mano ad altri cantanti del panorama italiano avrebbero brillato di più. La quarta traccia è "Il Mio Canto Libero" interpretata col cantante Juanes (vedi "La Camisa Negra"). Sacrilegio. Orrore. Disgusto. Una delle canzoni più belle della musica italiana, scritta dal mitico Lucio Battisti, una vera e propria perla, distrutta, riarrangiata, rovinata. Ancora urli qua e là, la voce del cantante latino-americano contribuisce a guastare il tutto. "Destinazione Paradiso" di Gianluca Grignani, pezzo melodioso ed ascoltabilissimo, è forse l'unico brano del cd dove la Pausini riesce a cantare bene, ma forse questa impressione è dovuta solo alla bellezze di musica e testo. "Stella Gemella" di Eros Ramazzotti, brano carino, niente di più, idem per "Come Il Sole All'Improvviso" di Zucchero, duettata con Johnny Hallyday. Segue poi un'altro danno. Irreparabile. "Cinque Giorni" di Michele Zarrillo, sembra iniziare bene: Laura sembra cantare una ninna nanna, questo non detto nel senso dispregiativo, ma perchè questo pezzo iniziale della canzone è davvero molto bello. Ma se non si urla non si è contenti! Nel pezzo più alto della canzone, dove recita 'di esserti dimenticato ieri', assistiamo increduli e sbigottiti ad un grande e riprovevole urlo cavernicolo. Avanti con "La Mia Banda Suona Il Rock", di Fossati, brano tutto sommato ritmato e ben cantato, come "Spaccacuore" di Bersani e "Anima Fragile" di Vasco.
Arriva poi il brano mangiatutto. "Non Me Lo So Spiegare" possiamo battezzarla 'inno della mediocrità italiana', in duetto con Tiziano Ferro, terzo singolo estratto dal cd. Dico io: ma perchè far uscire un brano che ebbe successo già nel recente 2004, e lasciare nel cd brani più anziani come i già citati "Due" o "Destinazione Paradiso"? Ah vero, i soldi fanno gola, piacciono. E allora via, facciamola uscire a inizio maggio, pronta pronta per il Festivalbar, così lo vinco, grazie anche a una continua ed ossessionante propaganda su ogni media italiano esistente. La più ìspida operazione commerciale che io abbia mai visto fare nel mondo della musica italiana. "Nei Giardini Che Nessuno Sa" di Renato Zero e "In Una Stanza Quasi Rosa" di Antonacci non sono altro che dei brani messi per arrotondare il cd, mentre "Quando" di Pino Daniele era meglio se non fosse mai stata inserita. Chiude "Strada Facendo" di Claudio Baglioni, dove Laura si cimenta in un altro mix di urli e grida. Da paura.
Un disco indispensabile per tutti i fan della 'divina' (ma dove??), come loro la chiamano, un disco rinunciabilissimo per ogni altro essere vivente sulla terra. Laura Pausini, la bandiera (ahimè) italiana nel mondo.
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