Ho sempre scritto recensioni di dischi che amo, adesso voglio cimentarmi nello scrivere qualcosa su un disco che odio.
Vasco Brondi “Le luci della centrale elettrica” il più grande impostore degli ultimi anni.
Tu che ti circondi di migliaia di fan, tu che non sai suonare, tu che non sai cantare, tu che sei brutto; queste tre cose non sono fondamentali, i Ramones di certo non si potevano definire “virtuosi” degli strumenti che suonavano, Bob Dylan di certo non si può dire che sappia cantare, come non si può dire che i Beatles erano dei bei ragazzi. Ma tutto ciò non conta perché questa gente dopotutto credo che qualcosa c’è l’abbia lasciato, quello che non ti posso perdonare è il fatto che scrivi canzoni di merda, cosa senza senso che spacci per poesie, testi così stupidi che anche un bambino potrebbe scrivere di meglio, niente ha senso nelle tue canzoni eppure alla gente piaci perché usi un gergo suburbano (la paraffina, i discorsi metafisici, gli anni zero) ma a chi vuoi prendere per il culo?
Adesso tu!!! Caro lettore che sei fan di queste luci del pollaio mi devi dire cosa significa questo:
“i cassonetti in fiamme fanno un odore strano
i nostri discorsi seri di ieri intercettati dai finanzieri
gli spacciatori tunisini affittano camere di alberghi vicini alle stazioni
noi siamo egocentrici come i gatti scappati dai condomini
facevi risorgere i binari morti e ricucivi i polsi a tutti
facevi risorgere i binari morti per portarci al discount a fare acquisti”
Io leggo e vedo il capolinea del cantautorato italiano, non tirerò in ballo mostri sacri come Faber, Guccini, Battisti etc… secondo me questa musica offende anche la Pausini.
La cosa che più mi dispiace e che lo vidi dal vivo in un piccolo festival musicale qui nelle terre selvagge del sud, e con stupore vidi ondate di persone sotto il palco che cantavano queste cose infantili e che lo guardavano come a dire “sei tu il nuovo De Andrè” tutti in coro gridavano:
“a Parigi dici che non volano mosche
benedirci in chiese chiuse
e in farmacie compiacenti
sposarci con i cerotti usati
in passeggiate su spiagge deturpate
le piazze sono vuote le piazze sono mute
per combattere l'acne”
Beh potrei andare avanti per ore, ma non lo farò, ti tributerei troppe righe e non lo meriti.
Voglio dirti solo due cose caro Vasco Brondi:
La prima e che ci sono ancora persone come me alle quali non farai mai cambiare idea
La seconda…….NON NOMINARE MAI PIU’ I CCCP.
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Altre recensioni
Di Blujules
Puro flusso poetico fatto di città, città che nessuno vuole, dei cieli sopra i quartieri industriali, macchine parcheggiate male...
È POESIA TOTALE IN MUSICA. Majakovskij senza manifesti, Whitman post-industriale che canta asfalto invece di terra e antifurti al posto dei canti degli uccelli.
Di tomic
Le luci della centrale elettrica sono il malessere di un'età e di un luogo specifico, di mille luoghi specifici.
Sono fili scoperti, mandano luce, piccole scariche di energia.
Di Bert
Delle volte si disperde, delle volte riesce ad illuminare una porzione di celeste con storie mai vista fino ora.
Dalla spiaggia deturpata possiamo alzare il cielo adesso per la nostra porzione di stelle.