Torno alla recensione per recensire questo nuovo album delle Orme (?). Premetto che sono sempre stato un fan di questo gruppo che considero il migliore gruppo progressive italiano, tanto da esserli andati a vedere ad ottobre scorso a roma al Jailbreak di Roma dopo l'abbandono della voce storica di Aldo Pagliuca.

Con le Orme mi è capitato un po' quello che mi è capitato con gli altri gruppi da me amati in modo viscerale, Beatles e Led Zeppelin, e cioè all'apice del loro successo ero troppo piccolo per poterli andare a vedere nei concerti, e adesso o sono morti e si sono sciolti ed io comincio ad avere qualche anno. Premetto che “la via della seta” non è un cattivo lavoro è un concept album che tratta dello scambio di culture avvenuto in quegli 8.000 km che separano il mediterraneo dal mar orientale, non solo via di comunicazione ma anche di scambio culturale.

Il disco è un vero disco progressive piacevole da ascoltare, suonato con strumenti che non si usano quasi mai (se andate in rete li trovate) hanno fatto un edizione di vinili limitata a 999 esemplari e non è certo una operazione per fare soldi, ma io mi chiedo che senso abbia continuare se della band originale è rimasto il solo Michi Dei Rossi, la voce Di Spiliteri è una bella voce e nel disco fa delle ottime performance, ma mi dispiace non è la voce magica di Aldo Tagliapietra.

In conclusione è si un buon album, suonato anche bene, ma non sono le Orme. Ci sono dei gruppi che senza la loro voce storica non hanno senso di esistere ancora è il caso dei Queen per primi, dei Police, dei Verve ed altri che adesso mi sfuggono. Se dovessero continuare sarà difficile abituarsi a dei dischi senza la voce ripeto magica (non mi vengono altri aggettivi).

Alla prossima.

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