Da una costola dei Mau Mau (tromba, bombardino etc. ) il pazzo Andrea Ceccon é passato quasi in sordina ai fiati "corporali" di questo nuovo progetto di sole voci (che l'appellativo "atroci" inquadra a pennello.). Nasce così nel lontano 1997 questa pseudo band di anarchici, folli, demenziali, scatenati e imperdibili (visti in concerto posso assicurare sulla esatte definizioni qui riportate!!). Una sorta di "Neri per Caso" molto più sperimentali, assurdi e underground, con voci a cappella accompagnate da suoni di mani, piedi, orecchie, culi e tutto ciò che il nostro corpo può emettere da solo o "aiutato"(sono testimone oculare dal vivo!).
Non una cosa nuovissima, per carità, ma nello stitico panorama italico veder nascere una band che assurge al demenziale a vera e propria forma d'Arte (con la A maiuscola) citando i "maestri del genere" Elio e Le Storie Tese ed i "colleghi" Skiantos - da sempre in combutta sulla paternità del genere demenziale in Italia) è una bella boccata di ossigeno e allo stesso tempo un segnale che mette (metteva?) di buonumore. Perché di GIOIA e BUONUMORE (di quelli "intelligenti" e non quelli forzati da Boldi-De Sica per intenderci) il disco è intriso, tanto che in certi passaggi si ride fino alle lacrime.

Il disco è un vero e proprio campionario di stili, generi e tendenze: di tutto e di più in poco più di 45 minuti di "helzapopping" sonoro. Raegge, Surf, doo-wop, rap, rock'n'roll, lirica, country, jungle-hop, lo-fi, frullati e rimescolati in più o meno brevi frammenti per sole voci. E che voci!Si parte con la classica INTRO che mixa cori russi, organetti, voci bulgare, cori di bimbi per 50 secondi appena che fa da biglietto da visita inequivocabile all'andazzo che ci aspetta!Si parte sul serio con TIGRI dove le voci si prestano a divagazioni zappiane miste ad african sound e non sense vari: splendida. SON GELOSISSIMO (con tanto di chitarra suonata da voce umana), ci porta in territori 60ies, quasi una canzoncina balneare ovviamente trattata e stravolta con inserti lirici e heavy-metal (é dura cercare di spiegarvelo ma fidatevi, é così!). Col brano 4 ci regalano una divertentissima suoneria stile E. T. di Spielberg da utilizzare sulla propria segreteria telefonica (!?). Col 5° brano QUANDO CALIENTA IL SOUL siamo affini a Elio & C. con testi intelligenti cantati sulle sette note musicali DO-RE-MI etc. Arriva I VIAGGI DI BEPPE ed é incredibile ascoltare la grande qualità di impasto vocale che i 5 compagni di trip, riescono a mettere insieme. Ecco la vera perla del disco, la mai abbastanza lodata MANDRIA dove il quintetto si esibisce in un vero coro di bestie varie sulle note dei Beach Boys (vista dal vivo è la cosa più fuori e davastante che abbia mai visto in vita mia!!). Altro intermezzo di 30 secondi con segreteria telefonica alternativa e si riparte con JIGGUIYD-IYD-IY da far impallidire Zappa stesso. La cover di IL CIELO IN UNA STANZA credo sia una delle versioni più improbabili mai sentite nella storia della musica italiana (volutamente stonata, sfasata, in 1 minuto assurdo come pochi). Divertente da lacrime GAUMA in stretto dialetto genovese (suppongo ma per quel che ne so potrebbe essere bergamasco o comasco ma poco importa): storiellina da osteria forse minore rispetto al resto. Il brano BELCANTO è fuori da ogni grazia di Dio e mi rifiuto categoricamente di definirlo se non limitarvi a darvi delle coordinate musicali-visive: il solito Zappa, Manhattan Transfert, Capitan Beefheter, banda Osiris, Mickey Mouse, i fratelli Marx, monthy Pyton, Squallor, i Gufi, Giorgio Gaber...
Altro messaggino sulle note di "Let it Be" (la cosa più normale dell'album, finalmente una pausa!) Con SALUTI DA SATURNO la tregua è finita: ci si tuffa senza rete nella sperimentazione pura mixando ambient, trance music, etno world (i due minuti d'inizio sembra Miriam Makeba) con sigle di cartoni animati. Arriva LE VOCI ATROCI, una specie di rilassato Bolero di Ravel per sospiri e mugugni, quasi epico che, dopo 1 minuto e mezzo, parte in quarta in uno strano spoken-swing. Con THE OSPITE, una specie di monologo alla Gaber vomitato a 150 parole al secondo, comincio a sentirmi fuso e francamente stanco: troppa carne al fuoco per gli standard a cui siamo abituati coi dischi di casa nostra e il brano ha così "poca inventiva musicale" da risultare quasi banale. Il disco si chiude con il classico pezzo mariachi DE DOMINGO A DOMINGO registrato live (come qusi tutto l'album!!) divertito e caciarone come è giusto che sia con tanto di benjo, nacchere e cori mezzi ubriachi, stonati e completamente fusi.

Un disco un tantino lungo ma che ripaga altamente i soldi spesi, zeppo di idee da farci vivere di rendita due anni tre gruppi messi assieme. Sicuramente da godere al meglio in dimensione live come capitò a me circa 8 anni fa in un loculo fumoso milanese con la mia compagna di allora che restò allucinata e sconvolta (tanto che mi ha sposato, se non è pazzia questa...). Capolavoro. Lo ridico un'altra volta a scanso di equivoci: CA-PO-LA-VO-RO. Domanda: qualcuno sa che fine hanno fatto?

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