Attenzione! L'ascolto di questo disco non costituisce reato ma preparatevi per ogni evenienza a una visita delle forze dell'ordine a casa vostra, che potrebbero contestarvi fatti relativi alla pedofilia musicale. Poiché all'epoca dell'uscita di "Blue", anno 1996, la sua interprete LeAnn Rimes, nata Margaret come risulta dagli atti, ha appena debuttato in qualità di teen-ager. Fuor di metafora: ha tredici anni. E questo è il suo primo album, primo almeno tra quelli usciti per un'etichetta di un certo rilievo (la Curb Records di Nashville), risultando infatti che la mocciosa ne abbia pubblicati in precedenza alcuni altri per oscure etichette indipendenti nel sottobosco discografico statunitense.
Una rapida disamina del materiale porterebbe gli inquirenti a verbalizzare quanto segue: l'album "Blue" consta di 11 canzoni tra i 2 e i 3 minuti, per una durata complessiva di appena 35 minuti. Lo stile musicale è ascrivibile al country, con brani equamente suddivisi tra lenti con tematiche sentimentali ("Hurt Me"), medio-tempi su cui le chitarre lanciano morbide svisate ("The Light In Your Eyes"), e rock-blues più tesi e ritmati ("One Way Ticket" o "Talk To Me") dove spicca la voce calda e precisa della ragazzina.
Che non è affatto una voce di bambina (direte voi per difendervi in caso di accusa), ciò che sorprende in questo disco è anzi il grado di maturità espressiva raggiunto dalla giovanissima LeAnn, che a tredici anni aveva la stessa voce che sfoggerà qualche anno più tardi (nel 2000) nel brano "Can't Fight The Moonlight", incluso nella colonna sonora del film "Le ragazze del Coyote Ugly".
Fenomeno tipicamente americano, quello delle teenage stars, altrettanto esagerato è il successo che accompagna questo disco: 6 milioni di copie vendute negli Usa, altri 2 nel resto del mondo. Se quindi cercate del sano easy listening con tanto di praterie sullo sfondo ("Cattle Call", il richiamo del bestiame, è il titolo di una delle canzoni, in duetto con il veterano del country Eddy Arnold), "Blue" può fare al caso vostro. Ma attenzione, vi ho avvertito: nel caso, nascondete la carta di identità della signorina.
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