Nel 1980, il manager dei Led Zeppelin, Peter Grant, annuncia la quarta tournèe europea del complesso , dopo sette lunghi anni di assenza dal vecchio continente. Nelle intenzioni della band, il  tour europeo (quindici date, due delle quali cancellate, sparse tra, Germania, Belgio, Austria, Olanda e Svizzera), è una sorta di riscaldamento, in vista di un imminente ritorno degli Zeppelin, sul suolo nordamericano. La storia, come oramai risaputo, non andrà così e quel breve giro di concerti, diverrà l'epitaffio del glorioso quartetto inglese.

I numerosi problemi che attanagliano i musicisti (Jimmy Page, completamente travolto dall'eroina; Robert Plant, sfiancato dalle tragedie che negli ultimi cinque anni, hanno colpito lui e la sua famiglia, sempre più demotivato nel suo ruolo di "vichingo del rock"; John Bonham, intrappolato in una spirale di alcol e antidepressivi, che ne decreteranno la sua fine), si trascinano durante la maggior parte di questi concerti (spesso mediocri sul piano tecnico/musicale), altalenando, grandi performance ad esibizioni sotto tono. Naturalmente esistono delle eccezioni.

"FRANKFURT SPECIAL", documenta (su doppio compact disc) uno dei rari magici concerti provenienti da quel travagliato tour, per l'esattezza alla Festhalle di Francoforte, il 30 Giugno 1980. Ad un solo giorno, dall'altrettanto formidabile esibizione di Zurigo, la band replica con uno spettacolo da brividi; musica nervosa, potente, talvolta impeccabile.

Train Kept A Rollin' (un classico dei Yardbirds e primi Zeppelin), Nobody's Fault But Mine e Black Dog (presentata al pubblico, come consuetudine in questo tour, da un Page quasi sfacciato), sono dei veri fulmini, dominati dalla chitarra distorta di Jimmy e dalla graffiante voce (in grande forma!) di Robert, così come la "schiacciante" versione di Trampled Underfoot, quasi a voler ribadire la potenza del dirigibile. Sono presenti anche momenti meno "agitati", l'eterea Rain Song (eseguita con un sintetizzatore al posto del vecchio mellotron), il pop sapientemente controllato di All My Love (new entry nella loro scaletta), resa bene, nonostante possa sembrare leggermente  fuori luogo. Al contrario, una fumosa versione di Since I'Ve Been Loving You, non più dominata dalla chitarra di Jimmy, ma dal pianoforte a coda di John Paul Jones (forse l'unico a non avere risentito degli anni in tour e delle conseguenze di quel pericoloso stile di vita), si inserisce perfettamente in mezzo a quel sound selvaggio. Tanta magnificenza, lascia spazio a deliberate cadute di stile, magari non In The Evening, ma piutossto il country/rock di Hot Dog (comunque superiore alla versione presente su IN THROUGH THE OUT DOOR) e il noioso medley, White Summer/Black Mountain Side (tanto da far insorgere il pubblico contro il chitarrista).

All'opposto sono chiaramente "giganti", come Achilles Last Stand, leggermente semplificata nella sua base ritmica, ma altrettanto riuscita, così come la monumentale Kashmir, superiore alle versioni on stage del 1975 -1977, e dal classico di sempre - Stairway To Heaven. L'interpretazione del pezzo da parte del complesso, è finalmente degno dei tempi migliori, Robert è convincente e grintoso nella parte finale, mentre Jimmy la fa da padrone, con un  assolo lungo e improvvisato, che ricorda certi passaggi dal tour USA del 1977.

A rendere notevolmente magico questo show, sono i bis concessi dal gruppo al suo pubblico. Rock And Roll, ricorda la potente versione suonata a Knebworth il 4 Agosto 1979, anche in questo caso, la voce di Robert è davvero dura. Per il secondo bis, il cantante, invita sul palco Phil Carson, un dirigente dell'Atlantic, che si unisce alla band al basso, mentre Jones passa al piano, per eseguire una irriconoscibile versione di Money (quella reinterpretata dai Beatles sul loro secondo LP), senza i consueti cori del pezzo, ma altrettanto scatenata.

In chiusura l'ultimo regalo della band al suo pubblico tedesco, una martellante versione di Whole Lotta Love, contenente un lungo medley su Boogie Woogie e per la prima volta, "Frankfurt Special" (da qui il titolo del doppio CD) dal repertorio di Elvis. La band, dimostra una forza degna dei vecchi tempi, in certi passaggi, pare riascoltare le versioni live del 1971-1973, quando i Led Zeppelin erano in pieno splendore.

Whole Lotta love, conclude questo interessantissimo bootleg (registrato con un audio superbo e altrettanto ben confezionato), che offre al vasto pubblico del dirigibile, una faccia poco nota dei suoi paladini. Non sono più il quartetto perfetto di una volta, quelli della Royal Halbert Hall, delle BBC SESSIONS (1969 -1971), dei concerti americani di HOW THE WEST WAS WON (1972), e proprio per questo è interessante ascoltare una band, che nonostante tante (troppe) vicissitudini, riesce ad offire, senza grandi fuochi d'artificio, un spettacolo, potente, duro ... magico. 

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