Il mio giorno fortunato dev'essere stato quando mi sono imbattuto nella stellina di Tromsø, Lene Marlin. Tutto quello che posso dire è che questa ragazza norvegese scrive canzoni semplici e orecchiabili, ma per nulla sciocche. Come sarebbe se non ci fosse lei? Spero che tu sia felice lo stesso, mi direbbe forse qualcuno. E se invece...? Vattene dalla mia mente, Lene, e anche dal lettore! Certo, quand'eri in giro (be', non proprio Lene...) era tutta un'altra cosa. A volte sapere è doloroso, meglio non sapere mai. Con gli occhi chiusi, lascio che giri nel lettore "Lost in a Moment", il suo terzo album. È vero, senza di lei ci sarebbero state tante emozioni in meno. Vorrei poter... (fare... o essere...), ma torniamo alla musica.
Ci sono undici canzoni in questo disco uscito nel 2005, e la stellina norvegese fa centro undici volte. Passi falsi, neanche uno. E c'è tanta gioia di vivere in questa musica: quando si ascolta "How Would It Be", per esempio. Ma non è una gioia sciocca, fine a se stessa. C'è la consapevolezza che la vita è fatta anche di momenti dolorosi, che tra le cicatrici che ci portiamo dentro "alcune sono recenti, altre sono lì da anni" ("Never To Know"). Lene la stellina guarda agli altri, sapendo però di non poter mentire a se stessa: "Vorrei poter dire che va tutto bene, ma non è così / Se potessi scegliere, mi lascerei dietro tutto / Se potessi scegliere, ti scaccerei dalla mente" ("Leave My Mind").
A volte anche il mainstream ha qualcosa da insegnarci, se a proporcelo è la timida stellina di Tromsø, se in una manciata di canzoni esso si trasforma nel maelstrom dei sentimenti: "Mi sono persa in un istante, ero persa in te / Ho provato a ignorarlo, ma poi ho dovuto affrontare il giorno" ("All I Can Say"). Il tutto tra il crepitare continuo delle chitarre acustiche, raddoppiate dalle chitarre elettriche quando serve maggiore consistenza. In mezzo il soffio della voce di Lene. Bel disco, questo: a volte anche il pop più facile ha un'anima.
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