Questo film introduce un concept che è non dico inedito, ma comunque raramente oggetto di un film di fantascienza e di speculazioni di carattere scientifico in generale in questa forma specifica. Il film si intitola "The Titan" ed è diretto da Lennart Ruff e interpretato da Sam Worthington nel ruolo del protagonista, il militare e futuro astronauta Rick Janssen. Siamo nel 2048: la sovrappopolazione e l’inquinamento, il riscaldamento globale stanno portando rapidamente la Terra verso quella che è una fine inevitabile e l’uomo verso la sua estinzione. In questo contesto una operazione militare segreta della NATO con il supporto della NASA, elabora quello che appare l’unico piano possibile per il prosieguo della specie. I presupposti sono la impossibilità di intervenire per invertire il trend relativo la inevitabile fine del nostro pianeta e quella di non potere (almeno in tempi brevi) adattare nessun altro eco-sistema al sostegno della vita terrestre con quei processi di terra-formazione che oggi sappiamo richiedere praticamente migliaia di anni. Ecco allora che l’unica soluzione appare essere quella di adattare questa volta l’uomo a un altro tipo di ecosistema, alterando e forzando con metodi di dubbio valore etico e scientifico il processo di evoluzione dell’uomo in quello che in breve verrebbe definito dagli scienziati dello staff, considerando che la meta di destazione scelta sia Titano, “Homo Titanicus".

Janssen è uno degli uomini scelti da sottoporre a questo progetto sperimentale che consiste nell’apportare “robuste” modifiche e alterazioni all’organismo dei soggetti mediante l’immissione di enzimi di altre specie animali e che possano dare al sistema biologico quelle particolari condizioni necessarie per l’adattamento alla vita su Titano. Proprio lui si rivelerà alla fine dopo una serie di decessi durante le fasi della sperimentazione e dovute alla natura estrema del progetto, come l’unico capace di arrivare a quello stato definitivo ideale. Il punto che si pone a questo punto, già durante le fasi dello sviluppo ma in particolare alla fine, data la perdita da parte di Janssen di ogni identità e comunque di ogni caratteristica tipicamente umana, è fino a che punto egli si possa ancora considerare un appartenente alla stessa specie di cui egli dovrebbe costituire una evoluzione e unica speranza di sopravvivenza come avanguardia da spedire sul pianeta Titano e testare le sue capacità di adattamento a questo nuovo contesto.

"The Titan" è un film che ha dei contenuti metaforici e scientifici secondo me rilevanti e che ci pone davanti a dubbi etici ma anche a una storia di carattere drammatico o persino tragico, perché come potremmo definire altrimenti il destino di un essere umano reso “alieno” e destinato a essere letteralmente testato come esperimento vero e proprio di sopravvivenza nella desolata e rarefatta di Titano: come potremmo definire altrimenti la storia del primo e unico di una nuova specie e che è allo stesso tempo idealmente anche l'ultimo di una specie destinata a una fine comunque inevitabile data la follia di questo piano praticamente inattuabile. Sul piano etico invece, è difficile secondo me tracciare una “linea” definita. In generale riteniamo che i processi evolutivi siano autonomi e indupendenti, ma sappiamo anche non è così: ci sono state sempre delle vere e proprie scelte di convenienza che hanno modificato e definito il nostro processo evolutivo fino a questo momento. Allo stesso tempo l'evoluzione forzata e accelerata e pilotata in maniera "scientifica" sicuramente costituisce qualche cosa di inedito (oppure oggetto di speculazionoi deviate) e che mi sembra peraltro allo stato attuale anche per nulla praticabile secondo le forme proposte del film, ma ammesso le circostanze lo impongano quanto questo costituirebbe effettivamente qualche cosa di poco etico? Allo stesso tempo questo contesto e la situazione rappresentata mi lasciano comunque pensare che l'unica evoluzione realistica in quella dimensione particolare non riguardi sperimentazioni di carattere scientifico, ma le scelte che l'umanità nel suo complesso arriverà a compiere anche in una situazione di crisi irreparabile e dopo la quale sono convinto riuscirebbe comunque a sopravvivere anche se impreparata a spiccare il volo verso altri pianeti. Troppo spesso sottovalutiamo la nostra specie, eppure basterebbe guardare indietro per capire quali infinite prospettive ci si aprano davanti.


  • ygmarchi2
    2 apr 18
    Recensione: Opera:
    Provo a guardarlo, recensione interessante!
    • ygmarchi2
      2 apr 18
      Il film l'ho visto. Suo tratta chiaramente di una pellicola filmata con mezzi limitati e destinata credo alla tv. In ogni caso da tesoro di questa limitazione cercando di dipanare una storia che mantenga un minimo di coesione e di interesse fino alla fine. Sicuramente niente di memorabile ma si lascia guardare.
    • ygmarchi2
      3 apr 18
      Per dire... sarà che mi piace l'hard science fiction ma mi sarebbe piaciuto veder rappresentata un'ipotetica esplorazione di Titano. Certo, pure un film del genere occorrerebbero grandi mezzi. Purtroppo chi ne ha non sembra interessato a mettere sullo schermo storie che vadano più in la di quelle che possono piacere a un quindicenne svogliato.
    • sotomayor
      3 apr 18
      Be', sì, chiaramente ogni film va valutato in relazione a quello che ti può dare anche penso. Qui non penso si parli di una grande produzione, conta più il concept che lo sviluppo anche se poi graficamente non è così minimale.
    • ygmarchi2
      3 apr 18
      Sì, scusa tutti i miei errori, quando scrivo col cellulare devo starci più attento...
  • Falloppio
    2 apr 18
    Recensione: Opera:
    Fico. Lo guarderò. Mi piace la trama. Danke
    • Falloppio
      8 apr 18
      Visto e piaciuto !!! Grande 'Piper' nella parte della moglie.
  • Hetzer
    3 apr 18
    Recensione: Opera:
    L'ho iniziato ieri, ma mi sono imbarbosito dopo 10 minuti e sono passato a robe più ignoranti.. Quasi sicuramente non ero in vena, ci riproverò..

    Ho trovato poco efficacie la recensione: a parte la tramina che... sticazzi, ho capito quali implicazioni etico/metaforiche ci hai trovato ma non com'è sto film dal punto di vista estetico/tecnico/produttivo.. Magari non te ne frega nulla e quindi giustamente soprassiedi, però credo siano dettagli che oscillano tra l'"importante" e il "fondamentale"...
    • Falloppio
      3 apr 18
      Dove l'hai trovato?
    • Hetzer
      3 apr 18
      E' stato diffuso su Netflix a fine Marzo..
    • Falloppio
      3 apr 18
      Allora la guardo nel weekend. Mi sono impelagato in una serie storica e ovviamente devo terminarla.....
    • sotomayor
      3 apr 18
      Si trova in streaming libero comunque anche.
  • sotomayor
    3 apr 18
    Recensione: Opera:
    Ma come sempre ci sono diversi aspetti di cui si può parlare di un film come di un disco oppure di un libro. Alla fine chiaramente uno parla di quello che più lo ha colpito oppure ineressato. Accolgo la tua giustificata critica, però effettivamente in questo caso non consideravo da approfondire gli aspetti cui accenni Hetzer, ritenendo fossero più importanti altri. Ma cioè questa non la considero una regola assoluta voglio dire: butto giù per iscritto quello che penso non in maniera programmatica. Magari in altri casi oppure in altri momenti mi sarei concentrato di più su quello.
    • Hetzer
      12 apr 18
      Hai ragione, la mia era una valutazione costruttiva: che mi paia poco efficace non vuol dire che non sia scritta bene ;)
    • sotomayor
      13 apr 18
      Sì figurati, in realtà allo stesso modo non è che la tua osservazione fosse sbagliata chiaramente. ;)
  • pi-airot
    3 apr 18
    Recensione: Opera:
    Visto a casa di amici, mi ha messo addosso una certa depressione - e questo depone a favore del film, in quanto riesce a sviluppare la necessaria empatia. Detto ciò, non saprei che voto dargli... fra l'altro: lo spunto iniziale e il personaggio principale mi hanno ricordato tantissimo uno stupendo romanzo di Robert Silverberg, "Thorns" (così su due piedi non saprei dire il titolo in italiano), che racconta di un vampiro telepatico di emozioni, nonché magnate dei media del futuro, che come una sorta di Maria De Filippi all'ennesima potenza gode nel mettere insieme - stile Uomini & Donne - disperati casi umani; nel romanzo, fa incontrare una ragazza che ha tentato il suicidio, in quanto ha donato tutti i suoi ovuli e non può più avere figli nonostante si senta madre di centinaia di bambini, con un astronauta che, rapito dagli alieni, è stato da questi sottoposto ad una totale ricostruzione del proprio corpo secondo la loro idea di perfezione. Penso che questo film abbia preso l'idea di partenza da qui (anche perché vi riconosco certe descrizioni).
    • sotomayor
      13 apr 18
      Interessante annotazione, non conosco il romanzo mi sa, comunque darò un'occhiata.
    • pi-airot
      13 apr 18
      Mi è venuto in mente il titolo italiano... "Brivido Crudele"... I misteri delle traduzioni...

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