Se avesse potuto fare qualcosa di buono l'avrebbe già fatto.
Se ha avuto modo di fare ottimi dischi, ce ne siamo già scordati.
Se si è cambiato la rete da pesca con una canottiera della salute, non ce lo ha mai fatto vedere.
Quanti occhiali ha sponsorizzato per i suoi innumerevoli servizi fotografici nessuno lo sa esattamente.
Tatuaggi, orecchini, piercing su tutti i prepuzi che ha (?) e flirt dichiarati persino con tua madre.
Facilone, paraculo e buffone del circo industria. Non ci vuole una laurea in Sociologia per intuire che Lenny ce le ha date a bere tutte e s'è sempre divertito un mondo.
Bell'aspetto in camicia bagnata, sound accattivante e capacità di sdoganare un '70 pulito su Mtv.
Dal top del melenso al magistrale riffone hard, qui non discutiamo tanto sulla qualità del cibo (ciascuno ha il suo palato) ma sull'aspetto del cameriere.
Confezione impeccabile, tutti potenziali singoli ripuliti dalle derive elettrokitsch dei precedenti lavori, nel segno di un nuovo recupero della matrice più genuinamente rock. Un disco che scende giù come una bibita ghiacciata in pieno agosto; piacevolissimo ed effimero per quello che è. Cioè "migliore" degli ultimi tre dischi messi insieme, se vi va.
E' tempo di fare un sacco di soldi e tornare in tour.
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