Liberty, Missouri. I due fratelli Jesse e Frank James (interpretati rispettivamente da Colin Farrell e Gabriel Macht), tornano nella loro città natale dopo la guerra civile americana. Arrivati sul luogo scoprono che qualcuno vuole costruire sul suolo del paese una nuova ferrovia e quindi invitano i cittadini a donare i propri terreni. Ma una piccola banda di fuorilegge (gli ultimi), si opporranno in ogni modo a questi emissari delle ferrovie americane.

Il film di Les Mayfield, qui al suo quarto lungometraggio, è una combinazione piuttosto insolita di western vecchio tipo e commedia "moderna". Una mescolanza di generi opposti: il western da sempre considerato come quello più selvaggio, in cui emergono le questioni d'onore tra gli uomini e la commedia, comicità e leggerezza per far divertire il pubblico. Dall'unione di queste due diverse idee cinematografiche nasce "Gli ultimi fuorilegge - American outlaws", girato con un budget non elevato e abbastanza sconosciuto in ambito cinematografico.

Tipicamente western è però il tema portante del film: l'onore. Difendere le loro terre diventa per i cittadini questione di vita e di morte, una questione d'onore da affrontare per non cedere allo stato, interessato soltanto alle proprie insulse opere di ammodernamento del west. La banda di Jesse James (celebre personaggio nella filmografia western e uno dei più conosciuti fuorilegge americani di sempre) e del suo "fedele" amico Cole Younger si fa rispettare perchè non usa la violenza, ma soprattutto perchè viene vista come un elemento positivo che si oppone ai funzionari dello stato danneggiandoli non direttamente sulla loro opera, ma bensì sulle risorse destinate alla costruzione della mega infrastruttura.

Il film in sè non è nulla di strabiliante, a partire dagli attori. Quello che doveva essere il perno della pellicola, Colin Farrell, delude. Autore di una prova piatta e a mio giudizio anche fuori luogo, si allinea alle prove non entusiasmanti anche degli altri interpreti. A sua volta la sceneggiatura "da commedia" non aiuta gli attori a dare una parvenza di idoneità al lavoro, che troppe volte si perde in battute si divertenti, ma non ben assimilabili in un film western.

Les Mayfield da parte sua non fa nulla per salvare la pellicola e si limita a mettere in scena un film ambientato nella solita location già vista e rivista senza immettere nello svolgimento della vicenda un elemento di originalità che possa sollevare il livello dell'opera. Un western "moderno" troppo "piacione" e poco western.

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