Alcuni lo considerano il gruppo più underground di sempre, non solo perché sono quasi sconosciuti, ma anche perché è difficile trovare una musica così “sotterranea”, allucinata, psichedelica. Forse non c’è da stupirsi di ciò dato che Les Rallizes Dénudés nascono negli anni ’60 (e sono tra i migliori del periodo), nel 1967 precisamente, un’epoca in cui non mancavano certo sperimentatori col cervello bruciato.

Tutto comincia in Giappone, dove tra i tumulti studenteschi all’università di Kyoto, Mizutani Takashi, cantante e chitarrista innamorato dell’esistenzialismo francese, forma il gruppo con altri studenti. Presto inizieranno ad esibirsi live insieme ad un gruppo teatrale chiamato Gendai Gekijo sulla falsariga dell’ Exploding Plastic Inevitable. I loro concerti erano memorabili, con luci stroboscopiche, specchi e volume al massimo. E proprio questo sarà il motivo della separazione con il gruppo teatrale che li ha piantati dopo aver chiesto svariate volte di abbassare il volume, inutilmente.

La loro musica è stata una boccata d’aria fresca per il rock giapponese, e a loro si sono ispirati e si inspirano ancora innumerevoli gruppi. Essa fu rivoluzionaria in molti sensi, soprattutto nel senso politico, infatti il gruppo era molto vicino a all’estrema sinistra e alcuni di loro facevano parte dell’Armata Rossa, tant’è che il bassista Wakabayashi fu in seguito arrestato per aver tentato il dirottamento di un aereo diretto in Korea (il caso Yodo-go). Tutto ciò si rifletteva nella musica: uno sfogo contro il mondo, alienata e insofferente delle povere orecchie degli ascoltatori.

La loro attività era soprattutto live, hanno pubblicato pochissimi album, spesso in proprio e la loro leggenda si è diffusa grazie ai bootlegs; le prime pubblicazioni ufficiali dei concerti iniziarono solo negli anni 90. Questo doppio “'77 Live” è considerato spesso il loro capolavoro, sinceramente è difficile scegliere tra le svariate pubblicazioni, ma comunque resta un ottimo manifesto della loro arte. Come accennato, probabilmente il riferimento principale sono i Velvet Underground, ma anche Grateful Dead, Blue Cheers e tutta la marmaglia psichedelica e rumorosa dell’epoca.

Les Rallizes Dénudés (o Hadaka No Rallizes, come si facevano anche chiamare) vanno però anche oltre perché erano dei veri e propri terroristi del suono oltre che nella vita. La loro musica è abbastanza semplice da descrivere: solitamente lenta, con una linea di basso in primo piano che guida la “melodia”, spesso accompagnata da una batteria simil-sister ray, contrastata da una pioggia di feedback, distorsioni, muri di rumore, su cui si innesta la voce gelida e distante di Mizutani Takashi. Il volume sempre esagerato e le registrazioni live danno un suono sporchissimo, quasi lo-fi. Tutto ciò spesso ricorda gruppi come Hash Jar Tempo, Bardo Pondo, tanto Noise e molte bands giapponesi che probabilmente ne hanno tratto ispirazione, tra cui White Heaven e Mainliner(magari più accelerati). Insomma l’effetto finale è “stupefacente” nel senso psichedelico del termine, e potente anche.

L’ultimo live del gruppo risale al 1996, da quel momento non se ne hanno più tracce tranne che per la tournee giapponese di Arthur Doyle, dove il sassofonista è accompagnato da Mizutani Takashi. Innumerevoli registrazioni dei loro concerti sono uscite nel frattempo per l’etichetta Univive, spesso in vendita per centinaia di euro. Tra questi consiglio “Double Heads Legendary Live: Yaneura Shibuya, Tokyo 1980-1981” che vanta anche un suono più pulito (nel senso che è registrato meglio!).

Sicuramente un gruppo da riscoprire.

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