Si parla tanto di Levante, in questo periodo, e quasi sempre per i motivi sbagliati.
L’ex bambina d’oro dell’indie italico scalcia per un posto al sole e con questo nuovo “Nel Caos Di Stanze Stupefacenti”, terza prova sulla lunga distanza, centra il bersaglio grosso e fa il botto con un disco che abbandona (ma non del tutto, come vedremo) il cantautorato intimo e raccolto del precedente “Abbi Cura Di Te” (di soli due anni fa) per abbracciare un cambio di sonorità netto e deciso.
La prima mossa è il cambio di produttore, con il banco affidato ad Antonio Filippelli (in coppia con la stessa cantautrice siciliana), che incoraggia una virata corposa verso un sound più “da band”. Sono ormai lontani i tempi di “Alfonso”, anche se il minuto e mezzo abbondante di “Caos (preludio)”, con il suo incedere lento e avvolgente scandito dal piano e la voce di Claudia in perfetta evidenza, rappresenta una sorta di “trollata” in musica.
Le sonorità à la Gorillaz era “Demon Days” di “1996 La stagione del rumore”, infatti, certificano il decollo dell’album e ci avvicinano a fascinazioni rap incastonate su di un sound insolitamente bombastico e corposo per la trentenne di Caltagirone. Da lì in poi, nonostante un certo ripetersi nella struttura di alcuni pezzi (strofa composta e soffusa, poi piccolo crescendo che porta ad un’esplosione nel refrain con voce a gas aperto), Levante non sbaglia un colpo e si permette il lusso di concepire persino due potenziali tormentoni: la sincopata e vivacissima “Non me ne frega niente” (tagliente critica ai cosidetti “leoni da tastiera” che infestano i nostrani social network) ed il duetto con il mentore Max Gazzé nella divertente “Pezzo di me” (cristallino pop da classifica – ma di gran classe – con ambizioni da nuova “Alfonso”).
Come se non bastasse, c’è pane per i denti anche per chi gradisce certo alt rock dalla decisa orecchiabilità, in particolar modo nella strokesiana “Le mie mille me” e nell’aria alla Coldplay prima maniera “Santa Rosalia”. Non mancano comunque momenti intimi che ci ricordano che Levante è anche la cantautrice dei primi lavori, in particolar modo “IO sono io”, “Diamante” e la più spedita “Io ti maledico”, già candidata a piccolo classico.
La già confermata partecipazione a X-Factor non farà che sovraesporre ancor di più il nome della cantautrice agli occhi del pubblico, e vedremo dove porterà tutto questo: per il momento fa piacere constatare che il percorso di crescita (anche come seguito) di Claudia Lagona l’abbia portata ad un bel disco, che riesce nell’intento espandere la gamma espressiva di questa giovane artista senza svenderla, come altre volte è successo.
Miglior brano: IO ero io
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