Ci sarebbe da parlarne dell’ascesa in ambito depressive/ambient/black metal dell’americano Wrest, in arte musicale ribattezzato col monicker Leviathan. Il suo primo full-lenght, quel “The Tenth Sub Level Of Suicide” uscito nel lontano 2003, un carico di odio e disperazione lungo 71 minuti, fino al successivo e più sottovalutato “Tentacles Of Whorror”.

Ora giungiamo al terzo capitolo intitolato “Massive Conspiracy Against All Life” uscito per la Moribound Records nel 2008, e qui di odio e disperazione ce ne sono a carrellate, tutte le parti di cui è composto questo platter sembrano cesellate e rifinite certosinamente da Wrest. Ci sono sfuriate dal’incedere puramente black metal (il brano d’apertura “Vesture Dripped In The Blood Of Morning”) dove poi nel protrarsi dei brani (tutti molto lunghi) si innestano sinistre e minacciose zone d’ombra dal taglio dannatamente ambient fino alle asperità black di “Merging With Sword, Onto Them” oltre dieci minuti che risultano essere una maratona di odio verso ogni forma di vita che brulica su questa Terra. “VI-XI-VI” ha un riff di chiara matrice depressive, sconquassato dalla velocità dei blast beat e dalla voce maledetta di Wrest per poi nel finale divenire un brano sussurrato e lugubre.

Ritornando alla seconda traccia, “Merging With Sword, Onto Them” è un pezzo che parte lento con un’incipit che darà seguito a contorni dal sapore quasi doom, col riffing che si fa sinistro e marcescente fino alla sfuriata in doppia cassa, qui Wrest scuote l’ascoltatore alternando parti ambient e black metal nichilista con un riff che a metà brano diventa abrasivo e veloce con i contrappunti di arpeggi malati e depressivi nel loro incedere malefico. “Receive The World” è puro black metal acido lungo i suoi 7 minuti, la chitarra si fa tetra e minacciosa con cambi di riff repentini e maledetti e potrebbe benissimo essere uscita direttamente da “Tenth Sub Level Of Suicide” tanto è oscura e delirante nella sua oppressione, il finale è sempre dedicato a quegli arpeggi tristi e solitari che fanno accapponare la pelle. “Vulgar Ascetism”è un pezzo black a tutti gli effetti mentre la conclusiva “Noisome Ash Crown” (oltre 12 minuti di durata) non fa che ribadire la formula ormai consolidata dell’album, parti depressive e ambient si alternano costantemente ad abrasive parti di metallo nero aspro e decadente. Qui la parte ambient si dilunga maggiormente diventando anche un pezzo quasi tribale dettato dai tempi della batteria e dal declamare astioso della voce di Wrest. Lo definirei quasi un brano “atmosferico” ed è anche uno dei miei pezzi preferiti dell’album.

Ci sono voluti cinque anni ma questo “Massive Conspiracy Against All Life” è il degno successore del primo capitolo, eguagliandolo in termini di malignità e di tenebrosi viaggi mentali dal sapore funesto. Dove da iniziali parti dal passo e dall’incedere ambient il cielo (nero) sembra squarciarsi per far venir fuori tutta la furia esasperante della musica di Leviathan. Ascoltare la sua musica ha come la qualità di addentrarsi dentro le viscere e gli abissi più profondi, reconditi e oscuri che la mente umana abbia mai partorito.

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