Ottimo ritorno per i Lexus, con questo 2° ep autoprodotto, il genere di riferimento è infatti cambiato. Per chi si ricorda dei pezzi precedenti che consiglio vivamente di riascoltare approfonditamente, contenuti nel celeberrimo "Nostalgie Catartiche", ora si è passato a un minutaggio superiore nella stesura dei pezzi, 2 su 3 infatti sono strumentali debitori sia dello space rock quanto della psichedelia acida dei Pink Floyd.
Il pezzo "Samsara" è quello più simile alle composizioni dei Floyd, con delicati arpeggi sonori che giocano a disegnare trame allucinate, come fossero acquerelli in mano ad un pittore. La seconda traccia è una coverizzazione di "Siberia" dei Diaframma, che si fa ascoltare, nonostante la qualità della versione di Fiumani e soci sia ineguagliabile e ineguagliata, sicuramente un tributo reso alla band fiorentina da parte di Lexus. La Terza che da anche il titolo a questo EP, "Lexus" appunto, è una sorta di acid rock di media durata, dove l'improvvisazione e l'utilizzo vorticoso di feedback, wah wah e armonici rende tutto il contesto del pezzo molto riuscito e straniante, reso bene anche dall'ottima traccia di batteria elettronica.

Prova superata a pieni voti, anche per chi era rimasto molto deluso dal debutto di questo progetto.

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