Gente stanca torna dal lavoro, stanca e pensierosa, ma speranzosa, la festa è vicina, il futuro è vicino, lo puoi toccare, è quasi notte, la luna illumina la campagna, un grande fuoco indica la strada, i musicisti accordano gli strumenti, odore di rum e sangria, il triste silenzio farà spazio alla musica, l'amore farà sognare, l'ebrezza porterà il piacere, la malinconia porterà il sogno ed il sogno rivelerà la vita, siamo dentro ogni realtà.
'La Llorona' è un album che può far viaggiare, un viaggio mentale che porta alla pace, la pace interiore che induce a commuoversi, una musica vera e profonda che va al di là degli strumenti e dei testi, una miscela di stili, jazz, chanson francese e musica tzigana.
Lhasa è una Edith Piaf messicana che ci prende per mano e ci porta in un mondo messicano che potrebbe essere casa nostra, vive un'infanzia nomade, in un furgone gira il nord-america con le sue sorelle (artiste circensi, contorsioniste e trapeziste) ed i genitori, padre messicano e madre americana (appassionata di musica gipsy), parla e scrive testi in varie lingue, ha alle spalle studi da cantante jazz e numerosi concerti in vari club americani. Musica tradizionale messicana e flamenco, miscela di strumenti classici, quali, fisarmonica, clarinetto, violini, chitarre, sega e banjo, occasionalmente organo e archi, ma lo strumento principale è la voce di Lhasa, sensuale ed espressiva, varie sono le influenze, il tango, il klezmer, il tex-mex e la passione per Tom Waits.
'La Llorona' è una figura che appartiene alla leggenda messicana, una donna che in un raptus di ira e gelosia ha gettato i suoi figli nel fiume e da allora il suo fantasma vaga portando in giro i suoi lamenti. Apre la fumosa e desolata "Decara A La Pased" sega musicale e un violino dolcissimo accompagnano la voce di Lhasa che canta la sua poesia ad un amore perso, pioggia e schizzi d'acqua in sottofondo, "Celestina" è ritmo e melodia, un'anima tzigana che balla intorno ad un fuoco di notte, uno splendido clarino chiude il pezzo introducendo "El Desierto" puro stile tex-mex con voce sussurrata e graffiante nel ritornello, "El Payande" introduce il melodramma, voce e chitarra acustica duettano e danzano toccandosi leggermente per poi allontanarsi, "Los Peces" è una canzone della tradizione messicana, e si balla ancora mentre il fuoco brucia e la sangria scorre, "Desdenosa" è un flamenco tragico e tinto di rosso, " El Pajaro" clarino tzigano e fisarmonica, "Mi Vanidad" arpeggio di chitarra limpido e chiaro con voce teatrale e di grande espressività, "El Arbol Del Olvido" chiude il cerchio trasportando i pensieri alla prossima festa.
Una malinconia innegabile ed una forte intensità circonda la musica di Lhasa, il suo carisma è quasi scontato, la teatralità impressionante. Realismo o Surrealismo, come fosse un quadro di Frida Kahlo. .. passione.
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