Partiti come una band emocore alla vecchia maniera, agli inizi degli anni novanta i Lifetime pubblicarono una manciata di album che proponevano un post-hardcore tirato con liriche introspettive ed esistenziali. Ma il risultato non convinceva, avrebbero dovuto imparare da band come i Jawbreaker che si erano adeguati ai nuovi tempi proponendo un personalissimo mix di pop punk ed emo.
I Lifetime nei loro primi due album, Background (1992) e Seveninches (compilation del 1994) si sforzano di essere qualcosa che veramente non sono, ma fortunatamente a metà degli anni novanta la Jade Tree Records (gloriosa etichetta che nel corso della sua quasi trentennale carriera ha raccolta il meglio dell'emo e del melodic hardcore) li assolda tra le loro fila e si registra un cambio di tono, che ci offre una band finalmente ispirata e capace di fare ciò che veramente deve fare, un dinamico e travolgente melodic hardcore.
Nei primi album infatti si sentiva una vena melodica che però era stata fortemente repressa, invece con Hello Bastards (1995) e Jersey's Best Dancer (1997) i Lifetime si sbizzariscono e si divertono alla grande.
Il formato di Hello Bastards è classicamente hardcore: 12 canzoni condensate in 23 minuti scarsi. Le canzoni sono strutturate grosso modo tutte alla stessa maniera: una prima parte sempre abbastanza solida e quadrata che farebbe annoiare l'ascoltatore se non sopraggiungesse la seconda parte, che di solito ha inizio dopo una breve pausa di tutti gli strumenti. Il loro lato più melodico si rivela proprio qui, in questi inseguimenti tra le due voci e tra i riff di chitarra o nei bridge (a volte davvero troppo catchy e leziosi) che sostenuti da un basso martellante ci offrono delle canzoni sguaiatissime e divertenti: tra tutte spiccano "Daneurysm", "Anchor","Irony Is For Suckers". Bellissima anche la cover di "It's Not Funny Anymore" degli Husker Du, band a cui il bassista si sarà ispirato non poco. I temi sono quelli tradizionali e si potrebbe dire che quest'album è un Milo Goes To College che non ha avuto fortuna. Al posto dell'angoscia e della frustrazione del capolavoro dei Descendents qui troviamo una rabbia incontrollata e quasi incondizionata, segno che i tempi per i kids non erano cambiati e che a poco servivano le proteste del primo punk.
Due anni dopo vedrà la luce Jersey's Best Dancers, un album ancora più arrabbiato e che tocca vertici altissimi in alcuni pezzi come "Young, Loudy, And Scotty". Divertentissimo l'omaggio che ne faranno i The Ergs con Jersey's Best Prancers del 2006. Un album che fondamentalmente non aggiunge niente a Hello Bastards ma che forma un bellissima coppia di album che è bene ascoltare se il genere vi appasiona.
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