Ora voi direte ma questo scrive ste recensioni che pare sempre che ha visto la Madonna, che la sta vedendo o che vorrebbe vederla al punto tale che la vede in sua Nonna...? O che so, che magari mi sto fumando un maglione di canapa cosparso di pece ed erba olandese, però ditemi voi se davanti ad un "duello nell'oscurità" potete mettere il cervello in stand-by e procedere ad un'analisi accurata del sicuramente complesso sistema di composizione di un'opera trascritta con i soli basso e batteria ed impregnata delle campionature più diabolicamente disparate...? Non ce la faccio! Si io flasho, io vedo la Madonna! Vedo la luce di due Demoni che si sfidano nell'oscurità del baratro Sotto la Montagna, fronteggiandosi negli sguardi e nella muscolatura reverenziale, consapevoli del bivio letale e glorioso di fronte al quale si trovano, risplendono l'uno di bianco e l'altro di nero ed infuocate sono le loro code, che agitano pennellando cerchi brillanti nell'ombra... ed io non ho fumato: io sto ascoltando i Lightning Bolt con le loro atmosfere ritmiche che si sintonizzano sulla tua onda cardiaca ed incominciano a mangiartela piano piano, io sto ascoltando la musica pura, quella che mi fa viaggiare nella mia mente e in quella di altri, gente che non ho mai conosciuto e che creo per vederla per una prima ed unica volta, o forse per sempre, per ogni volta in cui quel basso e quella batteria rulleranno il loro grido nelle mie orecchie... e non penso cazzate del tipo "questa è la colonna sonora della mia vita", voglio dire, liberissimi di farlo: ma questa musica che mi parla di un mattino frantumato fra mille schegge di vetro di un bicchiere rotto che mi insanguina la mano premuto per la troppa rabbia in uno snob-bar di una pianura kenyota è veramente la main theme dell'ora di filosofia della Giusella Marchiolo? Io voglio sperare di no.

Per non far morire dentro di me queste sensazioni che mi parlano delle due torri (Two Towers), Minas Tirith e Minas Morgul protese nel loro ultimo slancio verticale, pronte a sfidarsi per un'ultima volta al suono Zeppeliniano di trombe che armano cavalieri ed orchi per la atroce battaglia finale? Se ci fossero delle parole parlerebbero della Regina di Luce, del Principe di Pace che al suo fianco la accompagna imbracciando il suo lungo arco, ci narrerebbero della fuga della popolo di Gondor, dello scalpitio dei cavalli nella valle, della rossa faccia dei Tyrants... forse ci prova con scarsi risultati il solito menestrello dalla voce sporcata dal sidro in quel noioso e tormentoso, solito lamento dolorante di "Longstockins"... chissà se lui, abbacchiato sul tappetto setoso del grande atrio della raggia, nel salone, ai piedi del trono di Sua Eminenza impegnato a pizzicare le corde del suo mandolino al tempo stonato dei sussulti drogati di liquidi della sua voce si sarebbe aspettato l'orda di scimmie che lo avrebbe investito nella sua furia pelosa ed ovviamente scimmiottante, come per natura d'altronde... un cuccioletto che si dondola poggiato nella corona del Re, poco più che un attaccapanni per quegli stupidi grovigli animaleschi di ominidi squittenti... Nella Corte del Re Cremisi un'invasione da Pianeta delle Scimmie, scandalizzate le signore, stecchita la Regina Nera, il Pifferaio Purpureo derubato del suo Piffero (perlappunto), la Strega del Fuoco che alquanto spaesata, si ricorda tardivamente di sbruciacchiare le scimmiette, ma sono troppe, trentamila, stanno perfino sui lampadari... bene, ora mi sento in obbligo di dare una definizione sommaria di ciò che potrebbe aspettarvi se vi arrischiaste a fare vostro questo splendido cd di arte contemporanea: un'orchestra tribale incantata in una congerie sublime di lastre metalliche, e melodie ritmiche racchiuse fra le ruvide corde di un basso privo di inibizioni sonore, scatenato... un binomio micidiale per un gruppo la cui potenza sta nel martellare, segare, rompere e macellare pezzi di musica in canzoni bucherellate di suoni a groviera: non si può non rimanere affascinati dall'originalità di composizione eclettica dei due che si concedono solo poche volte all'accompagnamento di strumenti che non siano cupi e tamburellanti come i loro, ma che quando lo fanno, riempono le loro canzoni di scimmie...

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