"Ascolta Crybaby di Lil Peep e rivaluterai in modo positivo la Trap"

Questa frase, che mi è stata incessantemente ripetuta da un mio caro amico, è a mio parere la frase più azzeccata per questo mixtape dell'ormai Fu trapper Lil Peep.

Io e la Trap avevamo un rapporto piuttosto difficile, fondato principalmente sui pregiudizi che molti dei trapper italiani mi avevano indirettamente introiettato, e mai avrei pensato che questo genere musicale potesse essere in realtà così valido e profondo. L'avevo sempre etichettato come il fratellino stupido, ma montato di testa del Rap. E ci è voluto il mixtape di un ragazzo morto giovanissimo in circostanze ancora non chiarissime per farmi cambiare idea.

Lil Peep, Il ragazzo che voleva diventare Kurt Cobain. Cresciuto in un ambiente si benestante, ma senza figura paterna, il ragazzo si rifugia nella sua camera per la maggior parte della sua vita. Zero amici (pochi in realtà, ma conosciuti tutti online), un profondo legame con sua madre e una totale incapacità a relazionarsi col mondo esterno. Chiuso nella sua camera gioca a videogiochi e soprattutto ascolta e compone musica, tanta musica. Inizia ad avere un discreto successo nell'Underground grazie a Soundcloud,e oltre a vari mixtape, pubblica il suo primo disco "Come Over when you're Sober". Il disco verrà pubblicato e avrà anche un buon successo, che però Peep non farà in tempo a godersi. Verrà trovato morto pochissimi mesi dopo la pubblicazione. Cocktail di droghe e psicofarmaci.

Oggi è di uno dei suoi mixtape che parleremo. Crybaby.

Crybaby è un lavoro estremamente sincero, di una malinconia e tristezza che lascia interdetti anche dopo vari ascolti. Questo disco è il veicolo che un ragazzo ha usato per descrivere tutte le sue difficoltà e tutta la sua incapacità di sentirsi a proprio agio in un mondo che non gli apparteneva. Un ragazzo cresciuto a pane e Nirvana e che avrebbe fatto di tutto per essere il nuovo Kurt Cobain,e forse lui meglio di tutti potrebbe esserne l'erede spirituale. Qui non si parla di musica fatta "per fare soldi", non si parla di musica creata a tavolino per finire in classifica, bensì di musica creata da una persona che aveva tutto e non aveva nulla. Una persona che si comportava da Rockstar sul palco per poi rifugiarsi in camera sua a piangere non appena tornato a casa.

Non voglio descrivervi l'album in modo tecnico (c'è gente molto più competente di me a farlo), ma faccio questa recensione solo per invitarvi, nel caso foste persone con certi pregiudizi verso la trap come lo ero io, a ricredervi ascoltando questo piccolo gioiello degli ultimi anni.

"How Did I find you? I'll be inside and I'm making music to cry to"

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