O lo si odia o lo si ama alla follia, questo è il giudizio più comune sul disco più dolce, easy che Paul McCartney abbia mai prodotto in tutta la sua lunga carriera solista. All'epoca i critici del Rolling Stones lo definirono "il punto più basso della musica rock", una definizione gratuita e quantomeno irritante, in quanto il disco venne messo in competizione con "Imagine" di Lennon, cosa decisamente fuori luogo e ridicola dato che sono due prodotti agli antipodi, sia come musica che come temi.

McCartney all'inizio della sua carriera ha dovuto faticare per farsi apprezzare, ha scelto la strada più difficile incidendo in solitudine o con musicisti gregari, talentuosi ma privi di un personalità in grado di mettere in difficoltà Paul. La prima svolta della carriera che ha scioccato i critici è stata quella di accreditare [n.d.E: creditare forse?] la moglie come co-autore dell'album nonché cantante. Il risultato è tutt'altro che malvagio: la voce di Linda, anche se poco intonata ("Long Haired Lady"), è comunque più piacevole dello starnazzare della signora Lennon, come musicista invece non ha ancora un ruolo preciso, cosa che accadrà da lì a poco con la nascita dei Wings.

"Ram" è un lavoro bello, orecchiabile, un vero capolavoro melodico di Sir Paul. Canzoni come "Dear Boy", con l'intrecciarsi delle voci, sono piccoli gioielli. La serenità che traspare da "Ram On" chiarisce la dimensione domestica ("Family Man" definito con tono dispreggiativo dai critici) conquistata da McCartney, anni luce distante dalle inquietudini di Lennon. Il disco offre splendidi arpeggi acustici, "Heart Of The Country", una mini suite riuscita, "Uncle Albert/Admiral Halsey" e tanto ottimo pop. Non mancano momenti più mossi, come la discreta "Smile Away" o il proto-punk di "Monkberry Moon Delight".

"Ram" alla fine non fa nient'altro che fornire a Paul la possibilità di fare esercizio di melodia, orchestrazioni e sperimentazioni, la musica prima di tutto come nella migliore tradizione solista, con Paul sempre attento alla qualità del suono, meno sul piano dei testi. La ristampa su CD aggiunge il 45 giri di "Another Day", una bella canzone in cui Paul regala uno splendido ritratto di una ragazza di tutti i giorni che si trucca allo specchio, e la b-side, l'ottima "Oh Woman , Oh Why", una canzone ruvida al cui interno Paul inserisce addirittura gli spari di una pistola.

Poco dopo la pubblicazione la svolta che nessuno si aspettava, l'inizio da zero, perchè "Wild Life" è una sorta di tabula rasa, con i Wings, una scommessa che Paul vincerà alla grande con i critici, a testimonianza di un coraggio nelle scelte decisamente invidiabile.

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