Se sei nata a Tucson in Arizona sei abituata perlomeno a due cose: la polvere e la musica country.
Linda Ronstadt è la voce nei primi anni '70 del cuore dell'America più genuina e polverosa, delle praterie dominate da immensi cieli azzurri, delle storie di campi e mandriani. "Heart Like a Wheel" è l'ultmo album che chiude il contratto con la Capitol Records, la voce di Linda approderà alla Asylum di David Geffen subito dopo per continuare una fortunata carriera. Il disco è la summa essenziale della prima parte di vita artistica di questa delicata e passionale voce che in Italia è conosciuta colpevolmente solo per la cover di "It's So Easy" di Buddy Holly. Un pizzico del natio country unito ad una svolta più rock con la radiofonica "You're No Good" fanno di "Heart Like a Wheel" un prodotto molto soffice e piacevole ideale per questo periodo autunnale in cui si cerca sempre qualcosa di caldo per scaldarsi un po' verso il tardo pomeriggio, quando la sera ha preso ormai i suoi spazi. Registrato con una miriade di musicisti e ospiti, da Emmylou Harris a David Lindley, ha i suoi punti forti nella bellissima ballata che dà il titolo al disco, canzone che si distingue per una melodia al piano molto dolce, e nella celebre "Willin" di Lowell George, brano tipicamente dalle sonorità country insieme al classico del genere "I Can't Help It (If I'm Still In Love With You)". A completare il tutto una produzione molo buona di Peter Asher.
Pubblicato alla fine del 1974 ha avuto fin da subito uno straordinario successo di vendite e critiche, si apprezza la squisita leggerezza delle melodie e la voce molto sexy di Linda, da riscoprire con un giro di puntina.
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