I Linea 77 sono un gruppo da tenere sott’occhio per vari motivi. Fin’ora hanno fatto sempre dei buoni dischi, sono di Torino e suonano hardcore (due cose che storicamente sono sempre andate molto d’accordo) e infine hanno un contratto con una importante etichetta inglese (Earache) cosa che non tutti possono vantare.

Il loro ultimo lavoro presenta 11 tracce in bilico tra metal, hardcore e una marcata impronta nu-metal che comunque caratterizza il loro stile da tempi non sospetti. Passando subito a ciò che mi piace devo sottolineare il fatto che il gruppo ha la migliore sezione ritmica sentita in Italia. Dade al basso e Tokio alla batteria formano una coppia davvero affiatata e potente che produce un suono compatto e senza sbavature. E’ questo a mio parere il punto di forza della band. Paradossalmente mi sembra che questi musicisti siano un po’ sprecati nei Linea 77 perché non supportati da un’adeguata scrittura musicale. E’ questo il lato debole del gruppo.

Le canzoni sono violente ed energiche al punto giusto ma, in tutti e tre i dischi usciti fin’ora scarseggia la presenza di singoli veramente coinvolgenti. In quest’ultimo risaltano “Fantasma” per metà cantata e per metà rappata con grande stile e cattiveria, Warhol che riprende lo stile Mr Bungle (fiati in sottofondo), “66” con la voce del subsonico Samuel. A proposito di quest’ultima canzone vorrei dire che l’idea di accoppiare due voci, una che rappa e una che “vocalizza”, rimane una soluzione validissima che si conferma tale con la bella voce di Samuel. Non si può dire lo stesso con la tradizionale seconda voce del gruppo (Nitto) che non mi pare abbia le caratteristiche adatte al ruolo.

“Numb” conferma tutto ciò che di buono si dice sui Linea 77 ma non rappresenta il capolavoro che ci aspettavamo.

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