Chi ha  almeno quarantanni e non si ricorda dei Lipps inc. (si pronuncia "lip synch") significa che: o era in coma, o era su plutone, o era stato appisolato per due/tre anni. Altre scuse non possono esistere, visto che parliamo di sfornatori di bombe H musicali. E non parlo tanto della qualità artistica delle loro composizioni, ma della loro quasi eccessiva presa sul pubblico delle discoteche. Lo so, lo so, forse sì che il nome non vi torna a mente, ma se vi parlassi di canzoni come "Funkytown" o "How long" o comunque ve le facessi ascoltare? allora sì che ritrovereste di nuovo la vostra gioventù, coetanei miei. Per rendere giustizia alla recensione ve ne descrivo un po' la storia.

I Lipps inc. erano una band Americana, precisamente proveniente da Minneapolis, appartenente alla Casablanca Records, etichetta gigante che contribuì non poco al loro successo. I componenti erano sei: Steven Greenberg, Cynthia Johnson, Terry Grant, David Rivkin, Tom Riopelle e Ivan Rafowitz. Questa band, risalente al periodo 1979-1981, aveva uno stile musicale molto riconoscibile: melodia orecchiabile, batteria scandita dalle prime drum machines a campionatura digitale, corale femminile compattissima, quasi gospel, cantanti soliste con estensione vocale veramente ampia, chitarre funkeggianti di contorno, linea di basso al sintetizzatore, tappeto musicale di tastiere e? l'ingrediente segreto di ogni band e cantante serio. Lo stile è inconfondibilmente Disco music, caratterizzato però da sonorità più europee, artificiali, già proiettate verso i mitici anni '80.

Funkytown (1979) è la loro perla. Molto curioso l'intro di fiati della versione 12", che si lasciava aprezzare dai DJs perché forniva loro l'intro necessario per il missaggio, così come alla fine. Poi, il corpo centrale trascina l'ascoltatore (che nel frattempo è diventato ballerino) dentro il groove scandito dalla batteria in battere e dalla linea di basso in levare. Il testo è molto povero, ma non ha assolutamente importanza: a chi balla non interessa. Unico difetto di Funkytown: eccessiva risibilità e arrangamenti un po' grezzi. La risibilità comunque viene risolta in fretta per il nuovo singolo (ultimo di successo) l'anno successivo: "How long". Quì la band tenta di riscattarsi (comunque mantenendo il genere musicale) dalla dimensione di "musicisti da festa" che si era assegnata con Funkytown. Lo stile è più serio, armonioso, ritmato ma lento, malinconico, ricercato. Anche i testi sono più ricercati e seriosi. Ma gli arrangiamenti rimangono ancora un po' grezzi. Ciononostante in discoteca i Lipps inc. entrarono ancora da vincitori. "How long" è ideale da ascoltare guardando un tramonto sul mare.

Curiosità: la tipologia e il ritmo della drum machine utilizzati in questo brano sono gli stessi che sono in sottofondo ritmico del brano "Japanese boy" di Aneka (1981). I Lipps inc. sono divenuti materiale raro e oramai si trovano su compilation come quella che sto recensendo o sulle "One shot". Forse non sarà il vostro genere, ma se amate le rarità che un tempo impazzarono o gli artisti "meteore" allora non dovete assolutamente perdere qualsiasi canzone che riguardi i Lipps incorporated!

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