Cosa dire ancora di quest'artista? Che è sconosciuta almeno quanto brava, che il suo penultimo cd "Lullaby For Liquid Pig" ha venduto ben 6000 copie, che lavora come libraia, che vanta numerose collaborazioni etc...
Ma in fondo chissenefrega dei suoi dati no? E invece in questo caso no, la sua musica non può essere prescissa dalla sua storia personale, ogni sua canzone è un affresco di una parte di lei, sicuramente una delle migliori cantautrici della musica.
Questo album mi sa molto di viaggio intimo; tipo che Lisa Germano prenda la sua mente e la accompagni alla scoperta della sua psiche, quasi fosse un Dio in grado di poter decidere cosa fare della propria esistenza. Quasi potesse slegarsi dalle proprie idee e dire "No, basta, non mi va più questo, questo, e neanche questo. Voglio viaggiare."
Come se potesse sciogliere le sue sensazioni, esorcizzare i suoi pensieri. Odore di elettronica, di sogno, di pianoforte. Il taglio finale, rosso, sporco, ammalato. Ma è un taglio verso la liberazione dalle utopie di questa terra, verso le utopie della nostra mente. Basta cose terrene, bisogna andare oltre, verso una luce verde, piena di sfaccettature scure.
È un unica traccia, che si divide in semplici frammenti, che fanno variare di poco il filo del cd: ma è all'interno di ogni singola canzone che il percorso del viaggio varia, creando curve, prismi e luci, intervallate da brevi spazi di vuoto. Vuoto. Poco conta descrivere le tracce pezzo per pezzo. La sua voce dolce è dappertutto, e pure quelle melodie e arrangiamenti che rendono continuo l'album, quasi fosse un disco dei Floyd.
Ma niente paragoni. Questa è un'altra cosa.
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