Il primo LP dei Lit è un'ottima dimostrazione di come in un album punk-rock l'orecchiabilità e l'immediatezza non siano sempre sinonimo di scontatezza o pochi contenuti. Infatti nel 1997 questi quattro californiani se ne escono con questo cd che ha il gran pregio di proporre un elevato grado di eterogeneità tra le varie tracce (soprattutto per il genere in questione) e una diffusa dose di talento.
I Lit colpiscono nel segno e fanno venire subito voglia di pogare con canzoni travolgenti e dirette come l'opener "Beginning","My World", "No Big Thing" e "Bitter" (la mia preferita); e fin qui tutto normale: la vera sorpresa sono i pezzi più dilatati e melodici. Asoltate, una su tutte, "Explode": linee vocali suadenti che passano dalla dolcezza alla rabbia, per non parlare dell'assolo di chitarra davvero indovinato; una canzone assolutamente coinvolgente! Oppure le parti orientaleggianti che arricchiscono "Habib", di sicuro non usuali per un gruppo punk-rock easy-listening... "Dozer" svolge il ruolo della ballatona strappalacrime e rubacuori egregiamente mentre "Fireman" lascia il segno con con il suo bell'assolo di chitarra dal gusto un po' psichedelico.
I fratelli Popoff marchiano la loro migliore prestazione, uno alla voce, l'altro alla chitarra: il primo cambiando registro più volte anche all'interno dello stesso pezzo, il secondo facendosi portatore di un riffing potente e arrogante e di una più che discreta fantasia nell'eseguire assoli. La batteria picchia il giusto, mentre il bassista svolge il suo compitino non dimenticandosi però di farsi sentire come nell'intro di "My World" o nella già citata "Fireman".
Insomma un album da scoprire e da ascoltare. E' un consiglio che lancio anche a chi non ama questo gruppo e lo ha sempre etichettato come scontato e insulsetto (ero fra questi!); credo che vi farà ricredere.
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