Di poche band è possibile ascoltare il primissimo concerto, il primo vagito di quella che per alcuni fortunati è diventata una carriera musicale lunga e piena di riconoscimenti. I Litfiba sono una di queste.

Questo bootleg è una fedele testimonianza di quello che accadde la sera del 6/12/80 nel fuomoso club "Rockoteca Brighton". I Litfiba, davanti a pochi fortunati, tra i quali anche Nicola Vannini e Federico Fiumani dei "cugini" Diaframma e il futuro batterista della band Ringo de Palma, davano il loro primo concerto ufficiale. La formazione vedeva il primissimo batterista Francesco Calamai, e il resto della line-up storica dei Litfiba: Ghigo Renzulli alla chitarra, Antonio Aiazzi alla tastiera, Gianni Maroccolo al basso e un diciottenne Piero Pelù alla voce.

Ma passiamo al bootleg: la registrazione è (miracolosamente) di ottima qualità, migliore anche di parecchie registrazioni successive, e, anzi, i fruscii, il suono che a volte va e viene, le tastiere col volume molto più alto rendono ancora meglio l'idea di quello che il concerto doveva essere stato, l'esordio di una band underground con età media di 20 anni nella Firenze dei primi anni'80.

11 brani più una reprise per 45 minuti di musica. Il valore storico in questo caso supera di gran lunga quello musicale: i brani sono molto acerbi e quasi monoritmo, suonati con ben più di qualche approssimazione ma dai quali già si notano le potenzialità future. E' stupendo sentire Piero cantare in un inglese poco "british" e aizzare il pubblico con urla sgraziate, o Ghigo che nelle pause di quasi tutti i brani si lamenta con il fonico per il volume di spie e monitor e chiede al pubblico di stare attenti alle casse, o ancora soffermarsi sull'effetto delle tastiere, più simile al suono di un videogioco...

Sui singoli brani c'è poco da dire: si parte con lo strumentale "Litfiba", con una base ritmata su cui ricama accordi la tastiera, cui segue a ruota "Your Body", uno dei migliori tra i primissimi brani, e "A Satana", prima canzone messa a punto dal gruppo, dall'atmosfera veramente inquietante e dal testo che parla di "fronte di cadaveri", "Satana sul carro di teste umane" e altre amenità del genere. "Under the Moon" sarà l'unico a essere pubblicato in versione ufficiale nel primo EP, e mantiene anche in questa versione la sua aura dark molto vicina ai Joy Division, anche se il senso di sconfitta e disperazione che dava il cantato di Ian Curtis è sostituito dall'attitudine punk di Pelù. Nella parte finale spiccano "Il Segnale", con un testo molto evocativo ("annegherò nel cemento liquido/assistendo inerme al momento della mia disfatta") e una melodia più lenta e cadenzata, "After Death", altro pezzo forte tra i primissimi brani, in cui ancora una volta si segnala l'interpretazione di Piero al limite del recitato, veramente invasata, e i cori altrettanto sgraziati di Ghigo, e "Tonight", che parte con un ritmo sostenuto, per poi calmarsi improvvisamente e diventare una specie di ballata dark, molto evocativa.

Come già detto, il valore artistico è quello che è, ma ci troviamo di fronte comunque al primo passo di una band che in seguito ci darà ben altre manifestazioni della sua bravura.

TRACKLIST:
1) Litfiba
2) Your Body
3) A Satana
4) Mars
5) Under the Moon
6) In My Head
7) Il Segnale (o Elettroflash)
8) H.N.1
9) Control (o Fuck to Your Mother)
10) After Death
11) Tonight
12) Under the Moon (bis)

In realtà in questa scaletta (che è quella riportata sulla MC) c'è un errore, perchè H.N.1 e Tonight sono lo stesso brano, quindi tecnicamente il brano 8 non ha un titolo...

Carico i commenti...  con calma