Dopo un buon album come il quasi metallaro Terremoto, il duo Pelù-Renzulli si riunisce nuovamente in studio per registrare quello che, a mia modesta opinione, è il migliore della seconda fase del gruppo (ritengo che il migliore in assoluto sia 17 Re). Undici tracce compongono il disco in questione, fra ultime influenze del precedente album ("Lo Spettacolo"), falsi blues ("Lacio Drom") e musiche di vaga influenza zingaresca ("Spirito", "Tammuria").
L'album si apre con la traccia più heavy, "Lo Spettacolo", singolo di buon successo, con un'inizio spettacolare ed un bel riff. Testo assai bello, assolo carino. Una delle migliori dell'album.
"Animale Di Zona" si apre con un'introduzione quasi apocalittica, per poi procedere in forma di quasi ballata piuttosto triste. L'assolo non è fra i milgiori del gruppo, ma è pur sempre degno di attenzione.
La title-track è un frammisto fra zingaresco e rock cantautorale più duro degli standard del genere, con la comparsa di una sympatyca marimba e con percussioni varie. Un classico del gruppo (o, perlomeno, della sua seconda fase).
"La Musica Fa" è una ballata che alterna ad una parte a chitarra acustica e percussioni una più heavy. Seppure più che decente, è, secondo me, la più debole delle composizioni dell'album, soprattutto troppo lunga.
Lo stile di "Tammuria" è sulla falsariga di quello di "Spirito", leggermente peggiore, con un ritornello che è piuttosto gioioso.
Il falso blues "Lacio Drom" è, probabilmente, la migliore canzone dell'album, non si sbilancia né verso influenze zingaresche troppo evidenti, né verso ballate, né verso reminescenze heavy; è semplycemente meravyglyosa.
"No Frontiere" è una bella canzone sulla falsariga di "La Musica Fa", ma molto meglio riuscita.
"Diavolo Illuso" è la connessione fra zingaresco ed heavy (ma più orientata verso la prima influenza): percussioni, ritornello alquanto carino, assolo molto bello.
"Telephone Blues", di durata di 1:03, è un semi strumentale con Pelù che canta un testo assurdo ("Oggi non rispondo\ Non c'è più ritorno") sopra ad un giro di basso ed a voci telefoniche distorte.
"Ora D'Aria" è un altro frammento heavy con influenze zingaresche. Carina.
"Suona Fratello" è incommentabile: Pelù che canta un altro testo indecifrabile (probabilmente scritto quando era ubriaco) sopra a due chitarre, una delle quali in arpeggio.
Ultimo disco degno di attenzione dei Litfiba (sebbene anche Mondi Sommersi non sia propriamente da buttare), Spirito inizia già a mostrare i promi segni dell'evoluzione (?) successiva, soprattutto nella voce di Pelù.
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