I "Piccoli draghi" in questo ormai andato 2011 hanno sputato affannati poco fuoco e tante nuvole di cenere da Goteborg, tutto si riassume in un raffreddore post "Machine Dreams" (direi lavoro irripetibile) che ne oscura un pò il nuovo lavoro datato 2011.

Ho lasciato i "Littel Dragon" con un album d'esordio più che discreto (omonimo del 2007) e (non me ne vogliate) un capolavoro del pop syntetico come "Machine Dreams" (2009), ascoltato e riascoltato un migliaio di volte cercando di capirne il segreto della magnificenza che lo avvolge e il connubbio voce-musica che definirei sublime, per poi ritrovarmi sotto le mani questo "quasi-nuovissimo" album intitolato "Ritual Union" pubblicato sempre da Peacefrog Records, ma con risultati sicuramente diversi, anche se da prendere comunque in esame per qualche ascolto.

A questo punto (suppongo) molti andranno a cercare se su DeBaser è presente la rece di "Machine Dreams" ... ebbene no ... cazzo ... i Little Dragon proprio non ci sono su DeBaser ... criminali!!!!!

Altri si chiederanno perchè questo rompiscatole non ha recensito "Machine Dreams", probabilmente mancanza di autostima, crisi di inferiorità e perchè sto ascoltando "Ritual Union" ormai da 3 ore.

Riallacciandomi alla mia ultima recensione ("Psychonaut" dei "The Cosmic Dead"), la prima cosa che risulta evidente (senza nemmeno togliere il celofan dalla confezione) è la copertina (per chi lo acquisterà) ... orrenda, dovrebbe contenere messaggi subliminali, altrimenti non è giustificabile una mostruosità di questo tipo, comunque non soffermiamoci troppo su questo inutile aspetto anche se l'occhio vuole la sua parte per i più.

Musica, più che disimpegnata, che disimpegna e mette a proprio agio, affascinante la voce della graziosa Yukimi Nagano che ha collaborato con Gorillaz (nell'album datato 2010 "Plastic Beach"), SBTRKT, e altri.

Yukimi Nagano, una dolce occhi a mandorla che guida Saab (padre giapponese e madre americana-svedese) è la front woman del gruppo, deliziosa e davvero piacevole sul palco, trapela l'impressione che lei sia la vera anima artistica del gruppo, magari è soltanto una sensazione poco giustificata e giustificabile, sicuramente saranno gli occhi a mandorla, la superiorità e l'avvento del modo asiatico nel quotidiano di tutti noi.

Direi (nemmeno a farci a posta) che la prima traccia, che da il nuome all'album, per l'appunto "The Ritual Union", delinea quelli che sono i miglior Little Dragon, pop elettronicheggiante cavalcato sinuosamente dalla meravigliosa voce di una Yukimi Nagano indispensabile alle economice melodiche della traccia.  Già con "Little Man" (traccia numero due) riconosciamo il perimetro più dub-beggiante di questo ultimo lavoro datato 2011, e tutto ciò (a mio modo di vedere) non riesce molto al gruppo svedese, sono animali da elettro-pop, nulla a che vedere con tutto ciò che minimamente può ricordare il dub.

Anche "Shuffle a Dream" è un ritorno un pò al meraviglioso "Machine Dreams", ritmi che ricordano vagamente il ritornello di "Music is My Hot Hot Sex" dei Cansei de Ser Sexy, definisce la indiscutible originalità e radiosità del gruppo.

Scoprite il resto dell'album.

Attendo la recensione di "Machine Dreams" per chi è interessato a tuffarsi in un pò di musica GGGiovane.  

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