Living Colour. Chi? Lasciate che vi racconti!

Un giorno in classe stavo ascoltando il mio matacubo di lettore cd, mi si avvicina una mia compagna, mi sbatte una bella manata sul lettore e mi fa:

"Che ascolti di bello Dany?"

Ora immaginate la scena: sono le 8 e mezza del mattino,sei già rincoglionito per il sonno come tutte le sante mattine e una gallina starnazzante ti fa saltare il cd (bei tempi quelli in cui non c'era il lettore mp3 e neanche l'antishock), aggiungeteci il fatto che questa ragazza con la sua buona felpa della Lonsdale (e chi c'era già ha capito tutto su di lei) ne capisce meno di un acca di musica, cosa potevo rispondere?

"I Living Colour.. perchè?"

Ovviamente già alla parola Living la sua faccia si contrae in una smorfia orrorifica e mi fa:

"Chiiiiiiiiiiiiiiii?"

Al che decisi di optare per la via meno dolorosa, cercai di spiegargli come i vari Rage Against The Machine(chiiiiiiiiii?), Korn (chiiiiiiiiii?), Incubus (ah quelli di Wish You Were Here), Limp Bizkit (che figo! quello che ha sempre il cappellino rosso girato in testa, chissà come puzza!) e Linkin Park (lui è un figo pauuuuuuuura) derivassero un po' tutti da gruppi quali Living Colour, Red Hot Chili Peppers e Faith No More. La spiegazione la soddisfò (ma secondo me nella sua testa stava ancora pensando a quella faccia da mezzo cinese dei Linkin Park) e finalmente si allontanò lasciandomi ascoltare il mio buon cd acquistato insieme a tutti gli altri cd dei Living Colour in un negozietto dove qualcuno aveva evidentemente venduto la discografia degli stessi a poco prezzo (una cosa che trovo ancora ora inconcepibile).

Se devo dire la verità quello di cui vado a parlare è un ep, ma non di quelli di oggi fatti solo per raccogliere 2 Euri dai fan più accaniti, questo è un Signor ep di durata superiore ai 30 minuti contenente 4 cover di cui 3 inedite, e altri 2 pezzi di cui uno anch'esso inedito e l'altro proposto in chiave live.

Ma chi sono sti Living Colour? Si chiederanno alcuni di voi. La spiegazione che diedi alla mia compagna fu a dir poco pietosa ma l'intento era cacciarla e fu raggiunto quindi niente lamentele! I Living Colour sono semplicemente una delle prime band (insieme ai sopracitati) di quello che allora (anni '80) venne definito crossover, una miscela (come dice la parola) di generi diversi quali funk, soul, jazz, metal e pop.
Per quanto riguarda la loro formazione vi basti sapere che alla chitarra e fondatore del gruppo stesso sta Vernon Reid, alla voce Corey Glover, al basso Muzz Skillings e per finire William Calhoun. Il gruppo ottenne il contratto con la Epic grazie ad un talent scout d'eccezione quale Mick Jagger e Vernon Reid realizzò così il suo sogno di una rock band con soli musicisti di colore.

Ma finiamola con tutti questi dati, queste notizie da Wikipedia (ecco appunto se volete saperne di più andate li che mica sono un enciclopedia io!). L'ep ha inizio con "Talkin' Loud And Sayin' Nothin" del padre spirituale James Brown, una canzone che svela il lato più funk dei Nostri, miscelato con una chitarra elettrica in sottofondo deliziosa nella sua precisione. La successiva "Desperate People" è tratta da Vivid del 1988, primo album dei Living Colour, ma non si può dire che, per quanto buona fosse la versione in studio, resa dal vivo fa tutt'altro effetto rivelando tutte le doti vocali di Glover e il talento chitarristico di Reid anche nella lunga improvvisazione. A seguire una cover di Al Green (outtake di Time's Up), è la traccia più morbida del lotto e mostra il lato soul del gruppo. "Memories Can't Wait" è invece una cover dei Talking Heads in cui svetta ancora una volta la chitarra di Reid in tutta la sua potenza e precisione. Per concludere una doverosa cover di Jimi Hendrix, sicuramente il maestro a cui si rifa lo stile chitarristico di Reid, la canzone è fedele all'originale ma nel contempo stravolta con scretch frequenti che mostrano quanto il gruppo anticipi certi gruppi prima citati degli anni '90. Il finale è lasciato a "Money Talks", outtake di Time's up che mostra tutta la carica dei nostri e la capacità di creare canzoni aggressive ma al tempo stesso capaci di essere ricordate fin dal primo ascolto, la conclusione affidata allo stravolgimento di parole di Glover e alla sfuriata di batteria e chitarra è da godere tutto d'un fiato!

Concludo facendovi presente che questo è un album (ep Den ep!) adatto sia ai fan più accaniti (per la presenza di cover eccezionali che mostrano tutte le influenze dei Living Colour) sia ai neofiti che troveranno qui gran parte di ciò che viene sviluppato negli altri album.

Mi resta solo da augurarvi un buon ascolto, e se qualcuno un giorno vi dirà sto ascoltando i Living Colour per favore evitate il chiiiiiiiiii?  

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