Ispirato alla vera storia di Pierre Dulain, un ballerino possessore di una scuola di danza a Manhattan, questo film è stato interpretato da Antonio Banderas nei panni del serafico, educatissimo, ma desideroso di aiutare il prossimo, protagonista.
Dopo l'incontro con un ragazzo di colore che sfoga la sua rabbia sfasciando la macchina della propria preside, Dulaine decide di cercare di aiutare i ragazzi di una scuola superiore malfamata come meglio può: insegnandogli il ballo da sala, metafora secondo lui della vita vera. Insegna loro il rispetto per il proprio partner, insegna loro a guardare al ballo come a una forma d'arte...I ragazzi verrano contagiati dall'entusiasmo dell'insegnante, sino a... non voglio raccontarvelo tutto.
Forse potrei dire che il finale è un po' scontato, il solito lieto fine, ma quello che rende speciale questo film, oltre alla figaggine di Banderas (che non guasta), sono le musiche meravigliose. Grandi classici dello swing e del tango (a proposito, una scena di tango vede Banderas come protagonista assieme ad una ballerina professionista: mica male il ragazzo! Balla bene davvero!), accanto al rap e all'hip hop delle musiche dei ragazzi, che ad un certo punto si troveranno, proiettati nel mondo del ballo da sala, a provare le loro coreografie per la gara finale (tango, valzer, fox trot) sulle note di "Feel It" dei Black Eyed Peas.
Questo film è l'incontro di due mondi diversi, quello dorato e curato del borghese Dulaine, e quello decisamente più crudo e "reale" dei ragazzi disagiati.
Quello che riusciamo a capire da questo film è che la passione può avere varie forme... ma la sostanza è sempre quella.
Film carino, bravi gli attori. Come ho detto, il finale è scontato ma le musiche salvano anche gli errori. Non un filmone, ma piacevole.
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