Tre mesi di forzata assenza recensoria sul Deb; il solito periodo "buio pesto", le solite seghe mentali, alti e bassi continui. Ci sono abituato; anche le mie donne ormai mi conoscono...e mi lasciano stare...per fortuna.
Oggi ho voglia di scrivere; l'escursione di questa mattina, dopo una notte agitata ed insonne, mi ha portato il giusto consiglio mentre salivo in perfetta solitudine dai 600 metri di Bognanco Fonti, fino agli oltre 1600 metri di San Bernardo, in alta valle. Sentieri duri, pendenze da superare a tratti molto impegnative ed in circa due ore eccomi alla meta, con una temperatura nemmeno troppo fredda per essere a Marzo. Ma qui da me l'inverno non è iniziato quest'anno; pochissima neve, pochissime scorte d'acqua. Si preannuncia un'estate pesante, ma per il momento non voglio pensarci, è meglio molto meglio.
Saranno i paesaggi immensi che si sono aperti davanti a me; sarà quel silenzio totale che mi ha accompagnato per tutta l'escursione senza incontrare nessuno, nemmeno un animale quest'oggi...ed è così che d'improvviso mi è venuta in mente la copertina dell'esordio discografico della band originaria di Munster, Germania.
Post-Rock strumentale per lunghi tratti malinconico, desolante; ma allo stesso tempo tracimante di fulgida bellezza. Sette lunghi brani per quasi un'ora di Musica. Le costruzioni dei singoli pezzi sono simili tra di loro; partenze soffuse, chitarre tremolanti, timide. Accordi accennati, rarefatti, puliti, algidi. Si va avanti così per qualche minuto, poi il registro cambia tonalità. Le due chitarre diventano protagoniste, le note si fanno vigorose e la sezione ritmica accompagna questa sferzata, questo "sconquasso" emotivo.
Jungfernflug ha il compito di aprire l'album e lo fa nel modo che ho appena descritto, risultando per il sottoscritto il brano migliore di "Satellite Bay". Per metà dei dieci minuti di durata il suono scorre pacatamente fluido; le corde delle chitarre pizzicate, tremolanti. Tutto cambia in pochissimi secondi; gli accordi si "metallizzano" (passatemi il termine...), la batteria crea ulteriore disordine...ma in un momento il sound ridiventa pacifico...ed ancora una sferzata durissima, pesante...e non possono che venirmi in mente i compianti Isis, con un retrogusto addirittura "Tooliano"...Meraviglia sonora!!!
Sapranno fare ancora meglio già con il successivo di due anni "Avoid The light".
Ad Maiora.
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