Scommetto che finora nessuno su Debaser aveva mai pensato di recensire un proprio disco!
Bè, dopo la lacuna dell'opera di Paris Hilton, eccomi qui con un'altra "genialata".
Ovviamente dovrò cercare di essere il più obiettivo possibile, e visto che le registrazioni sono state effettuate a luglio di quest'anno, ho avuto tutto il tempo di assimilare il prodotto finito e di dare un giudizio valido. Ad oggi credo che si poteva fare molto di più, ma il tempo come si sa è tiranno. Ordunque, tale demo consta di 5 tracce, di cui la prima è un'intro di chitarre arpeggiate con batteria che scandisce un ritmo militaresco, il tutto ad accompagnare la recitazione di una poesia di Dylan Thomas (così mi è stato riferito) fino al culmine, in cui si lega il primo vero brano, ovverosia "Liar". Soffermandomi brevemente sull'intro, nonostante crei un piacevole effetto di attesa per l'esplosione sonora successiva, penso sia piuttosto fine a se stessa e quindi, dopo qualche ascolto, inutile. Ma visto che a me le premesse un po' oscure sono sempre andate a genio, diciamo pure che mi sono tolto uno sfizio. Tornando al primo brano, esso è in pratica una sorta di grido doloroso per una storia d'amore fasulla, e lo stile death-brutal che la contraddistingue (all'epoca quando la scrissi ero in pieno periodo "Cannibal Corpse") credo sia adeguato a trasmettere il senso di delusione che il testo vuole comunicare. Pur durando poco più di due minuti (un vero e proprio sfogo!) gode di vari riff contorti, nella parte finale penalizzati da una batteria troppo vorticosa e un cantato incespicante. In ogni caso consiste in una specie di esperimento brutale di cui non mi ritengo particolarmente soddisfatto.
Con la seconda "Empire of Mutation" si passa al thrash più diretto, condito da uno stacco centrale che mi ricorda i vecchi Sepultura; anche qui però si possono sentire certe influenze death dovute peraltro al fatto che la voce rimane in growl. L'assolo che precede il rallentamento è stato concepito con un occhio di riguardo agli Slayer, per inciso.
Per "Mental Koma" ho voluto inserire alcuni elementi propri del Metalcore, di gruppi quali Lamb of God e Chimaira, come il ritmo finale da mosh. La cosa che più mi soddisfa qui è la presenza di svariati cambi di tempo che, a mio modesto parere, riescono a incastrarsi in maniera convincente.
Si finisce con "The Dark Side", brano thrash-death decisamente tecnico, impreziosito da un assolo alquanto melodico e dalla batteria in contro-tempo. Il suo testo, come anche gli altri, percorre un viaggio nei lati più oscuri e perversi della mente umana ("bombe mentali" come li definiva il cantante. . . ), tra odio e disperazione. La qualità di registrazione è per forza di cose, essendo un demo, quella che è, contando poi che la batteria non è triggerata e l'amplificatore usato per le chitarre è un combo digitale della Line6 (comunque più che buono per la sua fascia di prezzo). I Longdrop erano composti da tre elementi, perciò le parti di basso sono state suonate dal sottoscritto, che non si reputa certo un valido bassista! Il loro lavoro invece batterista e cantante lo sanno fare bene, magari qualcuno può storcere il naso di fronte a certi ritmi strampalati e forse poco metal, ma non si può non riconoscere impegno nel suonare e voglia di non scadere nei soliti luoghi comuni.
La copertina è una foto fatta da Leonardo (il cantante) durante un'escursione notturna in montagna, il contrasto cromatico tra la staccionata bianca e il cielo nero è stata pura casualità ma ha un bell'impatto.
Parlando del gruppo mi sono sempre riferito al passato per il semplice fatto che esso è ufficialmente sciolto, perciò non mi si potrà accusare di auto-pubblicità, dato che il demo non è in vendita (a meno che non interessi a qualcuno) e non sono programmati concerti futuri. Spero di essere stato il meno possibile di parte, e invito ad andare sul sito-blog (http://www.purevolume.com/longdrop666) per ascoltare tale lavoro. Grazie soprattutto delle critiche, so già che ce ne saranno.
P. S. Ovviamente il demo è registrato alla SIAE.
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