Negli ultimi 10 anni ho avuto modo di ascoltare la discografia di questa particolare artista e pur riconoscendone l'indubbio valore artistico come cantante, compositrice e musicista l'invito ad un suo concerto mi aveva lasciato nel dubbio... musica raffinata, colta, multietnica e rilassante... a volte troppo! Reduce dall'esperienza diretta posso incitare chiunque a vedere un concerto della Mckennitt anche se non è il vostro genere è davvero uno spettacolo di ottimo livello.

Ad accompagnare l'eterea pianista/arpista/fisarmonicista dalla voce potente e cristallina (mai una sbavanutura nè il minimo accenno di sforzo) c'era una band di 9 eccelsi musicisti dotati di numerosi strumenti: batteria, percussioni, chitarre classiche ed elettriche, sitar, tabla, buzuki, basso, violoncello (suonato da una gran bella bionda), feedle (tipico violino irlandese) e ghironda.

La cornice era l'azzeccatissimo castello di Udine sovrastante la città e rinfrescato dalla brezza serale estiva. I brani hanno toccato un po' tutto il repertorio classico di Loreena, interpretazioni impeccabili dal punto di vista vocale e musicale. A brani rielaborati provenienti dalla tradizione irlandese (Loreena ha studiato molto la tradizione musicale celta da cui derivano le sue radici) si sono alternati brani di ispirazione orientale a testimonianza dei suoi innumerevoli viaggi in Oriente ed Occidente.

La scaletta (non in ordine) ha racchiuso le seguenti perle: "Bonny Portmore", "Dante's Prayer" (la più commovente), "The Bonny Swans", "Santiago", "Caravanserai", "No Journey's End", "The Lady of Shalott", "The Mummer's Dance", "Prologue", "Stolen Child", "Marco Polo", "Penelope's Song" e "The Old Ways", la più complessa e coinvolgente con molti cambi e un crescendo intenso.

Loreena, comunicativa e dolce, ha ringraziato i presenti per aver deciso di spendere dei soldi e del tempo con lei e la sua band... si figuri signora! E' stato un piacere! 

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