I Los Hermanos sono una banda di rock brasileiro... ma cosa é il rock brasileiro?


Caetano Veloso racconta che non sapeva che farsene del mito di Elvis; quando vedeva alcuni suoi coetanei vestiti alla moda rock n´roll americana, trovava, che pur riconoscendo una certo gusto per la ribellione, questa attitudine portava con sé una “inautenticidade psicologica” che non lasciava spazio a futuri possibili sviluppi di una tendenza senza radici. I suoi maestri erano ben altri; il baiano Dorival Caymmi e il grande João Gilberto. Non che Caetano rigettasse in qualche modo il rock, anzi, come principale concettualizzatore del movimento tropicalia, riuscí ad far si che la musica brasileira si aprisse al mondo, respirasse un aria internazionale abracciando varie contaminazioni che mutarono profondamente la musica popolare brasileira. L´introduzione della chitarra elettrica fú uno dei piú significativi e tangibili cambiamenti introdotti, con grande scandalo della sinistra conservatrice che idealizzava una cultura chiusa, nazionalizzante.


I rockers pre-tropicalia, furono sostanzialmente due, Erasmo Carlos, spesso sminuito dalla fama di suo fratello Roberto, “o Rei”, e Raul Seixas, una figura incredibilmente carismatica che ancora oggi vanta numerosi seguitori. Ma non era ancora rock brasileiro, ma solo rock fatto in Brasile.

Il plasmarsi del rock brasileiro durante il tropicalismo avvenne per la marcata influenza dei Beatles e di Hendrix, soprattutto, come si puó ascoltare dai primi dischi di Gilberto Gil e nei dischi dei Mutantes.

Tra le molte influenze culturali del tropicalismo spiccano le idee del modernismo, in particolare il manifesto antropofago do Oswald de Andrade. L´immagine dell´indio che si nutre della carne del suo nemico catturato, viene elevata a mito; l´anima della cultura del tempo, la elegge a rappresentazione delle sue tendenze. E sono próprio i Mutantes a mostrare ció in maniera esemplare; quanti riferimenti al neo-rock inglese, alla psicodelia e al prog si possono trovare nei loro dischi? Eppure non infastidiscono come citazioni colte in un testo illetterato, sono elementi che sono stati masticati, digeriti e defecati.


Negli anni ottanta poi, in contemporanea con la caduta del regime militare, germogliano vari gruppi di musica rock; la new-wave dei Legião Urbana di Renato Russo, il rock n´roll dei Barão Vermelho di Cazuza e il punk-rock dei Titãs, che si distaccano dal resto, portando a galla non gioia per il nuovo regime democratico, ma malinconia delle metropoli, incazzatura e ribellione (l´alta dell´inflazione mordeva il culo a tutti). E se piú che in ogni altra época questo movimento rappresenti meglio la sua generazione, le scelte stilistiche musicali sono povere o totalmente assenti di quegli elementi tipicamente brasiliani che caratterizzano il tropicalismo.


Molti gruppi dei anni novanta poi, si sviluppano sull´onda in piena del crossover; Planet Hemp e Charlie Brown Junior, mescolano rock pesante com hip-hop. Ma solo la genialitá di Chico Science riuscirá a fare ció, mantendo i principi antropofagici del tropicalismo; crossover in ritmi regionali pernambucani (maracatú, coco e ciranda), sostenuti da una marcata concettualizzazione dell´ambiente urbano e dell´uomo in relazione a questo stesso ambiente.


Poi, forse, i Los Hermanos...


Esordiscono nel 1999 con un gradevole disco infarcito di ska e reggae che contiene un tormentone chiamato Anna Júlia. Le giovani donne e i giovani uomini, principalmente universitari (quelli di classe popolare non ascoltano decisamente rock), li adorano giá.


Secondo disco; o vai dietro a Anna Júlia o prendi un altra strada. O cerchi il sucesso facile, o tiri fuori le palle e fai capire che hai molto da dire ancora. Una delle cose piú tristi é il vedere un musicista esser ricordato solo per una maledetta musica (chiedetelo a Fossati), ed i nostri, che di capacitá ne hanno, confezionano un disco piú rock, pieno di belle Canzoni con la c maiuscola. È il Bloco Do Eu Sozinho (2001).


All´uscita del terzo disco, questo Ventura (2003) molti nutrivano dubbi sul fatto che i Los Hermanos riuscissero a superare il precedente. Dubbi subito spazzati via dall´ uscita di un grande terzo disco, piú maturo e consapevole.


Il quarto ed ultimo, intitolato semplicemente 4 (2005), si presenta come naturale comclusione di un percorso musicale, spariscono i fiati, il toni diventano piú malinconici e il suono meno rock e piú mpb.


La scelta di non fermarsi particolarmente nella descrizione di Ventura é dovuta ad una certa continuitá stilistica ed una lenta ma progressiva maturazione, che rende lineare il percorso evolutivo della band all´interno della propria discografia. Marcelo Camelo e Rodrigo Amarante si intervallano in composizioni e interpretazioni, dimostrando una perfetta simbiosi stilistica.

Le canzoni fanno tesoro dell´ereditá della musica popolare carioca; sviluppatasi come continuazione della bossanova ed edificata con particolare ricchezza armonica. Arrangiamenti e testi seguono fedelmente il resto e lo completano, regalandoci cosí un prodotto finito assolutamente pregevole.


Senza concettualizzare nulla, i Los Hermanos arrivano alla sintesi perfetta fra rock e mpb. Non serve piú l´audacia sperimentale dei tropicalia, ma si riprende forse, quella malinconia urbana proposta negli anni ottanta, sebbene spoglia di irriverenza e di ribellione.


I Los Hermanos hanno semplicemente trovato, senza forzature, quella combinazione perfetta che ci mostra come ancora si possano scrivere belle canzoni, con quell´autenticitá che riesce a smuovre sentimenti e senzazioni universali, che fa vibrare di emozioni le giovani pulzelle e fan battere il cuore stanco ai vecchi matusa.





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