Se devo essere sincero fino ad ora mai nessun disco totalmente strumentale era riuscito ad appassionarmi tanto in ambito metal, specialmente tra quelli progressive, che ho sempre trovato abbastanza noiosi in quanto, per sopperire alla mancanza di un cantante si preferiva mostrare virtuosismi a non finire e a “tirar giù” una valanga di note senza né capo né coda.
Girando così per caso sulla rete però, sono incappato in questi Lost In Twilight (oggi conosciuti come Divercia), band finlandese dedita ad un progressive metal, strumentale per l’appunto, estremamente emozionale, ricco di sfumature gothic ed atmosferico che mi ha subito rapito il cuore al primo ascolto.
“Descendind Mist”, questo il nome del platter (anno di uscita 1998), è un disco molto particolare, dotato di un mood oscuro dovuto soprattutto ad un sapiente utilizzo di tastiere che danno quel tocco apocalittico a tutta la musica, essendo per altro sostenute da una batteria estremamente veloce e potente, al limite del black quando parte in doppia cassa, ma capace di controtempi e cambi di tempi davvero repentini e degni dei più blasonati drummers oggi in circolazione.
Composto da 7 tracce per un totale di poco più di 36 minuti, questo album sarà sicuramente capace di appassionare anche l’ascoltatore più smaliziato, grazie a riffs potenti, melodie tastieristiche tra il futuristico e l’arioso (ma sempre con quel particolare retrogusto catastrofico) e una sezione ritmica potente in cui il basso, pur limitandosi a strumento ritmico, risulta essere presente sempre, donando al album un sound più rotondo.
Inutile stare qui a citare tutte le canzoni ma credo sia meglio citarne due, quelle che meglio rappresentano l’anima più metallica della band e quella più soft: per quanto riguarda la faccia più estrema dei Lost In Twilight citerei “Paralyzing Agony”, aperta da un arpeggio estremamente soft, ma che ben presto sfocia in un pezzo al limite di un black metal estremamente tecnico, con la batteria che travolge le orecchie di chi ascolta con il suo incedere impetuoso e violento, ma anche grazie a riffs di estrazione death scandinava e a tastiere che tessono un melodia cupa ed estremamente opprimente. D’altra parte, possiamo citare come traccia esemplificatrice dello spirito più soft e raffinato di questo combo finlandese “As Mist Descends”, molto più tranquilla e rilassata, quasi un punto di incontro tra i Novembre più melodici ma anche più malinconici e i Dream Theater meno esasperati nelle divagazioni strumentali.
Ottime per concludere la prova di tutti i musicisti (dediti ciascuno ad arricchire con il proprio strumento la proposta musicale) e anche la produzione, potente e cristallina, senza far risultare però i suoni plastificati.
Consigliato dunque l’ascolto, magari tutto d’un fiato, vi assicuro che non ne resterete assolutamente delusi.
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