Rise And Fall, Rage And Grace.
No, non fraintendetemi, non sto recesendo l'ultimo disco dei punk rocker californiani, noti come Offspring, ma questo è il titolo perfetto per riassumere la carriera e la discografia di parecchie realtà odierne. Tra le quali rientrano anche i gallesi Lostprophets.
"Start Something" segue il debut "The Fake Sound Of The Progress", tanto per intenderci quello della grande hit "Shinobi Vs. Dragon Ninja". E precede il più orecchiabile "Liberal Transmission" su cui sono piovute una marea di critiche.
Cosa suonano 'sti ragazzoti di provincia? Un meltin' pot riversato in note. Attitudine da nu-metal band sulla carta, che trova poche conferme nella realtà dei fatti, con un sound che riserva colpi di sorpresa al pari di un thriller di medio profilo.
La band con cui si possono tentare i maggiori paragoni sono i The Used del disco omonimo. Somiglianze dal lato prettamente musicale, ma non solo.
La band propone il classico mix di melodia & aggressività, dove a prevalere è comunque la prima. Quindi a melodie pop facilmente adatte al grande pubblico, fanno seguito altri episodi più violenti (sebbene la componente aggressiva venga controllata come può essere un pitbull legato a una catena) in cui i nostri si cimentano con chitarre pesanti a tratti metalluse, brevi inserti di screaming vocals e ogni tanto spunta fuori pure qualche velleità hardcore, con i ritmi che si fanno più pressanti. E notizia lieta finale sono le influenze hip-hop pressochè ridotte a zero, il che non può essere, sopratutto per me, un bene. Nonostante questo il dj si guadagna la pagnotta facendo lo screamer (!)
Della prima categoria fanno parte pezzi come la ballad piena di arpeggi e note di xilofono "Last Train Home" singolo di successo, con un video che all'epoca ricordo passava persino su Mtv, la piacevole "Goodbye Tonight" e le più moscie "Hello Again" e "Last Summer".
Della seconda tipologia fanno parte la discesa, anzi cavalcata trionfale a tutto gas e velocità, verso gli inferi "To Hell We Ride" (miglior episodio dell'organigramma) e l'estrema "You Are Godzilla, We Are Japan" (dove lo screaming ricopre un ruolo predominante) entrambe con evidenti influenze hardcore, l'opener "We Still Kill The Old Way" (l'alter ego più commerciale di "Shinobi vs. dragon ninja") e la title-track che ad una prima parte vorticosa e massiccia, sul finire si fa forte di note pianistiche, diventando quasi epica.
Bravi a proporre e rielaborare influenze varie ed inglobarle nel proprio motore, meno per quanto riguarda in taluni frangenti l'eccessiva resa commerciale delle canzoni ("Burn Burn").
"Start Something" cerca di accontentare tutti, pubblico mainstream e amanti di sonorità più dure, e il risultato, sebbene con qualche incidente di percorso da tenere a mente, raggiunge discretamente il suo target.
Lostprophets - The Used 2-2 (11' Maybe memories (U), 20' On my own (U), 44' Last train home (L), 86' To hell we ride (L)
Casa: Mike Chiplin, Lee Gaze, Mike Lewis, Jamie Oliver, Stuart Richardson e Ian Watkins
Ospiti: Dan Whiteside, Brendan Steineckert, Quinn Allman, Jeph Howard e Bert McCracken
Arbitro: Sony BMG
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