Avete presente quel meccanismo per cui su un tavolo ci va un bel secchio pieno di ghiaccio, litri d'acqua bella fresca e un liquore caldo generoso con facoltà di cambiare colore e vestirsi a festa?
Piaccia o no tale spirito annacquato (al sottoscritto non fa impazzire, ma è tanto bello, oh, che bello) non si può non innalzarlo a simbolo dei poli strumenti del multiforme Sergio Berardo, della brillante e sassosa costa azzurra, le valli imperiesi e tutto ciò che si butta a capofitto sul Piemonte più apparentemente desolato, ma tanto figo e variopinto se ti fermi a bere il bicchiere giusto con le persone giuste. E questa musica sa rendere giusta ogni persona nonchè ogni bicchiere.
Buttiamoci pure il tradizionale, il tanto meraviglioso ballo dell'Occitania più colorata. Buttiamoci un po' di virtuosismo, e tante lacrime che bloccano le gambe intente al ballo, quella "Stacada de Breil", unita a "San Giouan", magico commiato italo-francese che solo il liquido giallognolo sembrava rendere possibile e a chiudere il trio ci sta un "Meglio così".
Eh certo, quando si può unire, quando si può vivere una vita di sorrisi pianti gioie balli bevute senza gettarsi ombre addosso è proprio, direi, meglio così.
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