Siamo nel 1983, Lou Reed, appenna disintossicato dall'alcool e, soprattutto, dall'eroina, elabora un album dalle tonalità dolci e sicuramente più ispirate di altri dischi dei '70, "Rock'n'Roll Heart" su tutti.

L'album si apre con la title track, canzone dai toni amorosi e con un piacevole accompagnamento strumentale, che non risente troppo dei suoni anni '80. Dopo è il turno dell'ironica "Don't talk me about work", della quasi innocua "Make up my mind" e della shockante "Martial Law". È la volta allora del rock sostenuto di "The Last Shot", del rock dalle rimemberanze velvettiane "Turn Out The Light" (uno dei pezzi migliori del disco) e del divertente rock di "Pow Wow".

La voce di Lou è ispirata e lo si sente molto bene nella romantica ballata "Betrayed", a cui seguono la potente "Bottoming Out" e la lunga, ma interessante "Home of the Brave". Chiude il disco la romantica e dolce "Rooftop Garden".

Non è un disco fantastico, ma inserito nel contesto anni '80 è sicuramente un piccolo gioiello, che il vecchio Lou ha saputo elaborare e produrre con l'arte del migliore orefice.

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