Qui c'è solo da lasciarsi cullare, accarezzare. Meglio se di notte, meglio se in solitudine. Un flusso sonoro puro e dolce ("There For The Taking"), tenue e malinconico ("It All"), prevalemente acustico: tutto questo si cela nell'ultimo lavoro solista di Lou Rhodes, voce dei Lamb.
Accendete il vostro rametto d'incenso, spegnete la luce e schiacciate play, al resto ci pensa Lou. Chiudete gli occhi e tutto vi apparirà migliore ("One Good Thing" e "Janey"). Almeno per un pò le incognite della vita saranno omesse dalla vostra mente, le ansie si dilegueranno e come d'incanto vi sentirete rilassati e sereni. ("The Ocean")
Basta poco, la musica ha la facoltà di impossessarsi di noi, meglio di qualsivoglia droga ci assuefà al suo volere, frenarla è impossibile.
Un effetto fugace, ma appagante. ("Baby")
Lou Rhodes: fiabesca ("The More I Run"), sognante ("Magic Day"), ispirata ("Circles") e appassionata come non mai. ("Melancholy Me" e "Why Wait For Heaven"). Nick Drake al femminile !?
"One Good Thing": è stato registrato in soli quindici giorni e quasi totalmente in presa diretta. Liberamente ispirato dalla tradizione folk anni 70, è un disco adorabile.
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