Era un po'  di tempo che mancava dalla scena italiana il gruppetto pop dai testi simpatici e dall'aria ammiccante che fa tanto "Rivincita dei Nerd". Lo ascolti, ti sembrano simpatici, ti strappano anche qualche sorriso, ti metti il cd in macchina e lo ascolti mentre te ne vai sulle statali rugginose d'Italia poi nel frattempo arriva un altro cd e te lo dimentichi là in macchina, nel porta-cd, a cuocersi sotto il sole nel parcheggio.

Poi un giorno ti ricordi quel cd e ripensandoci ti viene in mente che sì era simpatico... certo però quei testi idioti... certo però quelle soluzioni cheap... certo però che canzoni sceme, ma chi può dire di essere fan di un gruppo del genere senza prendersi almeno una presa per il culo? Lo riascolti e capisci che il disco, come il gruppo, non va a parare da nessuna parte. Quello che ti sembrava simpatico in realtà adesso ti sembra tutto calcolato, tutto finto (come i suoni) tutto preparato per buttarti la sabbia negli occhi all'inizio, ma è evidente che è un album che non ha vita superiore ai tre mesi, l'anno dopo risulterà giustamente ridicolo e stantio come quel wurstel raggrinzito dal troppo tempo nel surgelatore. Perché qui si parla proprio di livelli sotto lo zero.

 E' la delusione per l'ennesimo gruppo italiano che esce fuori e dimostra che immancabilmente in Italia le idee latitano. Ancora.

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