Scrivo perchè sono rimasto davvero tanto favorevolmente colpito da questo film e per questo voglio stare addosso alla gente perche lo guardi questo film, che si chiama "Zazie nel Metrò", titolo originale francese "Zazie dans le metrò" del regista francese Louis Malle.

Era un sacco di tempo che lo avevo li, bello in vista tra gli altri, sempre sacrificato dal frasi del tipo ''il prossimo week end me lo guardo'' oppure ''stasera torno presto cosi me lo guardo'' e per giungere finalmente trionfante al fatidico momento della sua osservazione mi c'è voluta una giornata di inventata malattia dal lavoro. Finito di guardarlo lo ho poi subito immediatamente riguardato e dopo pochi giorni l'ho mostrato a due amici riguardandolo una terza volta. Mi viene voglia in questo momento in cui ne parlo di riguardarmelo un altra volta visto che sono ormai passate due settimane dall'ultima volta in cui l'ho visto pero sto scrivendo e sarebbe una distrazione mettermi a guardarlo anche se la distrazione sarebbe poi l'argomento di cui sto trattando e sarebbe per ciò una distrazione dall'effetto contrario, una distrazione utile alla totale concentrazione.

Il film è molto incasinato e mi incasina anche parlarne ma in fin dei conti la trama è molto semplice pensandoci bene. C'è una bambina che si chiama Zazie e questa bambina è particolare (in un senso positivo e divertente della parola direi), lei va a Parigi con la madre poichè quest'ultima (che non ha piu il marito e ne scoprirete la motivazione durante il film sporcandovi inesorabilmente di sugo d'ostriche) deve passare due giorni con l'amante che la fa girare forte. Allora la bambina viene affidata allo zio parigino di nome Gabrielle interpretato bene bene bene da un giovane Philippe Noiret. Lo zio è anche lui un bel tipo, ha una moglie incantevole che è la gentilezza fatta a persona, ha un sacco di amici strambi, non voglio rovinare niente a nessuno quindi non sto a parlarne tanto anche se "HO LA CONFESSIONE CHE PREME...", un gran taxista, albergatori (forse ma alla fine potrebbero essere tante altre cose), un calzolaio con dei baffi grigi lunghissimi, una casa strana, un bar sotto e una strada davanti a casa. Lo zio Gabrielle fa l'artista, danzatrice spagnola e l'incantevole moglie è naturalmente una casalinga squisita e potenziale artista. Zazie (che è scatenata e genuinamente maleducata) vuole assolutamente vedere la metrò ma purtroppo per lei c'è lo sciopero ed è tutto chiuso. Di conseguenza la piccola impazzisce e scappa. Lo zio la insegue ma ha lo spettacolo alla sera.

Zazie conosce persone incredibili nella sua giornata di vagabondaggio tra cui un attore italiano che qui definirei strepitoso di cui non avevo mai visto niente e nemmeno sentito niente. Si chiama "Pedro il residuato" nel film, ma credo se lo inventi, credo non sia vero, e che dopo si fa un po fatica a ragionare perche il film va lento poi veloce poi lento poi ancora veloce... e poi le musiche: altra perla credo di un altro italiano forse Piovani, le musiche sono divertenti, incalzanti, assordanti, perfette.

Ah il nome dell'attore italiano è Vittorio Caprioli grande, grandissimo, Zazie è Catherine Demongeot, poi alcuni altri, e li scoprirete perche sono sagome meravigliose, sono il signor Deschamps, la signorina Marlier, Antoine Roblot, Jacques Dufilho ela signora viola Yvonne Clech. Infine tutti, e non voglio aggiungere altro, si ritrovano, tutti i personaggi, allo spettacolo finale di gabrielle e alla cena rimbombante e definitiva che chiude il sipario. Meraviglioso.

Film del 1960 che sperimenta in campo visivo e sonoro e ve ne accorgerete voi perchè non ho piu tempo. Dialoghi mai banali, tutto grottesco. Tratto dall omonimo libro di un certo Raymond Queneau. Le recensioni del film dicono che il film non vale il libro. Io il libro non l'ho letto e me ne sbatto, anzi presto lo leggerò. E' il terzo film di Malle, è un cult ma dei suoi film è uno dei meno considerati.

Va be spero di aver convinto qualcuno.

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