Proprio come Gregor Samsa anche Rob Nine si svegliò una mattina (ma nel 1995) credendo di essersi trasformato in un insetto, corse allo specchio e vide con sollievo riflessa la solita faccia da scemo. "Porca miseria!- esclamò - "questo grunge del cazzo mi sta distruggendo!!!"

Dovete infatti sapere che Rob e il suo gruppo erano di Seattle ed avevano firmato un contratto con la Sub Pop, e allora credete forse che potessero suonare, che so.... rockabilly? Manco per sogno, il loro album "Daygloo" era finito in quel malinconico calderone di flanella ma a Rob lo sballo non gli procurava depressione ma piuttosto euforia. Sognava beato di stanze rosa, di giacchette pakistane, cipolle verdi in un meraviglioso orto colorato dove si coltivavano piantine proibite, e non usava il Teen Spirit come deodorante e nemmeno aveva bisogno di tutte quelle "apologies"....

Guardò gli album della sua collezione: Hendrix, Spirit, Buffalo Springfield... gli occhi gli luccicavano. Quella sera stessa radunò il suo gruppo: Bruce Fairwheater già bassista di Green River e Mother Love Bone, Kevin Whitwhort che era stato con i Crisis Party e Jason Finn, ex batterista degli hardrockers Skin Yard.

Distribuì loro i vinili della sua collezione e disse: "Studiateveli, domani cambiamo etichetta e voglio che chi ascolta il nostro prossimo disco stacchi un biglietto dritto per il paradiso dei frikkettoni!"

Detto fatto: il tour freak vi propone sonorità che viaggiano sulle mitiche strade lisergiche del sogno americano perduto."Harold Pink Room "è il vertice psichedelico del disco, fatto di un cantato indolente sulle chitarre che si sciolgono in un feedback finale. "Nehru Jacket" è un affondo nella materia acida di cui è composto il corpo della "ballata americana" di fine anni 60 che tanto amiamo, mai cupa, ma invece dilatata e scorrevole come un buon trip addobbato dai colori del rock del duemila stesi dalle pennellate della chitarra di Whitwhort e dal basso di Fairwheater.

Ancora: "Sunny Jim", "If It'was not me","Perfect Light","Drowing Sun", "Red Onion", la splendida "Fuzz Factory" sono ballate muriatiche capaci di sciogliere il calcare accumulatosi in quel cesso del vostro cuore.

Non chiamate l'idraulico, ascoltate "Straight Freak Ticket"!

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