Allegoria azzeccata, "Carovana" è un disco che fa viaggiare piuttosto scomodi per i sentieri della coscienza. Il fine del viaggio è ovviamente il viaggio, ma alcune riflessioni sfiorano molto da vicino una filosofia di fondo e ci proiettano verso l'interiorità ed il sentimento, buttando per strada la zavorra degli oggetti materiali e della comoda ipocrisia. 

Il mezzo su cui Carboni ci fa viaggiare è la canzone d'autore spoglia di ogni abbellimento: non troverete lunghe intro o grandi effetti, nè enfasi, nè parole gridate, ma solo toni bassi e intensità; le tracce percorrono vari stili ma sempre mantenendo un "low profile" e una sensazione di qualcosa "fatto in casa".
I testi sono ovviamente diretti e semplici, e qui la capacità di Carboni di trattare grandi temi (amore, giustizia, famiglia) con parole del linguaggio comune viene esaltata dalla povertà degli arrangiamenti.

Il primo pezzo mette a nudo questa coraggiosa scelta: il mixaggio è veramente trascurato, il cantato approssimativo, la struttura della canzone è estremamente lineare. Il cuore dell'album sono le tracce dalla 2 alla 5. "Le ragazze" è un ironico rock sull'adolescenza e sull'estate; "Colori" è la vera perla del disco, una sofferta ricerca della chiave per capire i sentimenti del nostro partner, una ballata struggente e limpida tra arpeggi e cori in sordina; "Ferite" propone invece un particolare giro di accordi sotto una melodia ripetitiva, mentre la sezione ritmica provvede a sostenere la continuità di un testo impegnato e cantato tutto d'un fiato; "Macedonia polare" è infine puro divertissement, con tanto di ritmo samba e giochi di parole.
Le altre tracce si dividono tra esperimenti, buone intuizioni non sviluppate e alcuni pezzi non propriamente riusciti.

Il disco finisce e si scende dalla Carovana, che invece continua nel suo viaggio verso una non precisata meta; la sensazione che rimane, il messaggio che tra dubbi e ipotesi viene proposto riguarda la bellezza intrinseca delle cose, l'essenzialità dell'amore, l'inutilità del denaro e del potere di fronte al ciclo della vita. Un disegno in copertina fatto dallo stesso Luca Carboni in cui compare una donna incinta abbracciata dal suo compagno simboleggia perfettamente il grande significato di questo discreto album.

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